Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, vuole mettere sotto controllo politico i social - Ansa
Influencer turchi un po’ come Al Capone. Rischiano problemi con la legge per motivi fiscali, ma in realtà vengono perseguiti per i contenuti dei loro post, decisamente osé e poco in linea con i dettami dell’islam. Considerato il loro seguito, poi, se dovessero pubblicare post contro il governo o, peggio ancora, contro il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, rischierebbero di essere ben più pericolosi dell’inconsistente opposizione. Occorre quindi metterli in riga e fare capire loro che non possono pubblicare tutto quello che vogliono.
Per questo motivo, la commissione parlamentare sui media digitali, sta lavorando a un disegno di legge per monitorare e regolamentare i contenuti di profili con un seguito nutrito. E, vista la passione dei turchi per il digitale, stiamo parlando di account con milioni di follower.
Diverse piattaforme, in primis TikTok e Instagram, rischiano divieti e multe nel caso in cui decidessero di non uniformarsi alla legge, che verrà presentata in commissione dopodomani e che potrebbe essere approvata dal parlamento in tempi rapidi. Huseyn Yaman, presidente della Commissione e deputato dell’Akp, il partito fondato da Erdogan nel 2000, ha parlato di «contenuti troppo espliciti» da parte di alcuni influencer, sottolineando che «la natura del loro essere influenti rimane sfuggente e le loro attività poco chiare». Q
Quel che è certo è che la maggior parte degli influencer turchi vive a Istanbul, la città più importante per quanto riguarda le novità sulla scena artistica e musicale e ovviamente anche quelle della moda.
Il prossimo aprile la mezzaluna va al voto su tutto il territorio nazionale per le elezioni amministrative. Una consultazione che ha tutto il sapore del voto politico, con il capo dello Stato determinato a fare passare il messaggio che la Turchia è completamente nelle sue mani. Non gli è bastato il buon risultato delle presidenziali dello scorso maggio, dove è stato riconfermato alla guida dello Stato per altri quattro anni.
L’obiettivo di Erdogan è rimettere le mani sulle città che, nel 2019, erano passate all’opposizione. Gli occhi di tutti sono puntati su Istanbul, strappata al partito islamico al governo quattro anni fa e obiettivo numero uno per chi voglia dirsi il padrone della Turchia moderna. Manca solo che qualche influencer scriva un post contro le nuove moschee o lo stile di vita sempre più conservatore.