Polizia schierata nel centro della capiutale del Burkina Faso, Ouagadougou
Quattro cattolici che trasportavano una statua della Vergine Maria in una processione sono stati uccisi da alcuni uomini armati nella regione centro-settentrionale del Burkina Faso.
Secondo le informazioni diffuse dall'Agenza Fides, i fedeli del villaggio di Singa, nel comune di Zimtenga, dopo aver partecipato a una processione dal loro villaggio a quello di Kayon, situato a una decina di chilometri di distanza, sono stati intercettati da uomini armati. I terroristi hanno lasciato andare i bambini, ma hanno ucciso quattro adulti e hanno distrutto la statua.
Il giorno prima altri sei cristiani erano stati uccisi in un attacco contro una chiesa nella città di Dablo, sempre in Burkina Faso. Ieri ai funerali delle vittime, monsignor Seraphin François Rouamba, arcivescovo di Koupela e presidente della Conferenza episcopale del Burkina Faso-Niger, ha rivolto un appello alla pace e alla coesistenza pacifica. Alle esequie hanno partecipato cattolici, protestanti, musulmani e rappresentanti delle religioni tradizionali.
In Niger attaccata una parrocchia, ferito il parroco
Un altro attacco contro i cristiani è avvenuto ieri nel vicino Niger, ai danni della parrocchia di Dolbel, a 200 chilometri dalla capitale Niamey, nella zona Songhai-Zerma. Lo riferiscono fonti missionarie all'Agenzia Fides. Il parroco, Nicaise Avlouké, è stato ferito a una mano e alla gamba.
«Da tempo c'erano "rumori" di possibili attacchi alla parrocchia e ai preti in particolare. Quest'ultimo fatto non fa che confermare il deterioramento della situazione della sicurezza nella zona frontaliera con il Burkina Faso» commentano le fonti. «Le forze di sicurezza appaiono poco preparate a questa nuova tappa del terrorismo saheliano».
In Niger non si hanno ancora notizie di padre Pier Luigi Maccalli, il missionario rapito tra il 17 e il 18 settembre 2018.