martedì 23 aprile 2019
Secondo l'Unicef sono 45 i minorenni morti negli attacchi a chiese e hotel. Più altre due innocenti: i figli di uno dei kamikaze, che la madre ha fatto esplodere con sé durante una perquisizione
Bambini in preghiera a Bangalore, in India, per le vittime della strage di Pasqua in Sri Lanka (Ansa)

Bambini in preghiera a Bangalore, in India, per le vittime della strage di Pasqua in Sri Lanka (Ansa)

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In Sri Lanka quella di Pasqua è stata anche una strage di bambini e di adolescenti: mentre pregavano nelle chiese cattoliche devastate dagli uomini-bombe, mentre erano a Messa con le famiglie, mentre consumavano la colazione negli alberghi di lusso in una giornata di festa e di vacanza, e ultima tragica notizia, anche nelle stesse case dei terroristi: la vedova di uno dei due attentatori del Shangri-La, Insan Seelewan, rintracciata dalle forze dell'ordine che erano entrati nella sua abitazione per una perquisizione, ha fatto esplodere una bomba, uccidendo se stessa e due figli bambini.


Il dolore della nonna di Sneha Savindi, 12 anni, uccisa mentre riceveva la Comunione

Tra le 320 persone uccise negli attentati di domenica in Sri Lanka ci sono 45 bambini; il più piccolo aveva appena 18 mesi. Lo ha fatto sapere la portavoce dell'Unicef, Christophe Boulierac, parlando, affranta, ai giornalisti a Ginevra. Boulierac ha anche sottolineato che altri bambini "sono feriti e lottano per la vita" nei reparti di rianimazione degli ospedali di tutto il Paese e che quindi il numero dei minori rimasti vittime degli attacchi potrebbe crescere ancora. Ai 45 vanno aggiunti i due figli del kamikaze, anche loro vittime innocenti dell'odio.

Particolarmente commovente la storia di Sneha Savindi, 12 anni, uccisa nella chiesa di San Sebastiano a Negombo mentre era in fila per ricevere la Comunione. I suoi parenti inconsolabili l'hanno pianta davanti alla sua bara.

Secondo la tragica contabilità dell'Unicef, a Negombo, una trentina di chilometri a nord di Colombo, i bambini morti nella chiesa di San Sebastiano sono 27 e i feriti sono 10.

A Batticaloa, sulla costa orientale, le giovani vittime sono state 13, fra cui il piccolo di 18 mesi, mentre altri 15 tra i 7 e i 16 anni stanno ricevendo cure in ospedale.

Nella capitale 20 minori sono stati ricoverati in ospedale, di cui quattro in terapia intensiva. Molti bambini hanno perso uno o entrambi i genitori e innumerevoli hanno assistito a una violenza scioccante e insensata.

A Colombo sono morti cinque bambini e adolescenti stranieri, tra i quali tre dei quattro figli della facoltosa famiglia danese Povlsen: Astrid, Agnes e Alfred. Due ragazzini inglesi sono morti con la loro madre Anita all'hotel Shangri-La: si chiamavano Annabel e Alex, avevano 11 e 14 anni. La morte, "misericordiosamente", li ha colti sul colpo, "senza dolore o sofferenza", ha scritto in uno straziante messaggio alla stampa, il padre Ben Nicholson.

Il lutto è arrivato anche in una scuola elementare in America, la Sidwell Friends School di Washington. Hanno appreso che un loro brillante studente di quinta, Kieran Shafritz de Zoysa, in Sri Lanka per un semestre scolastico, è tra le vittime. Anche l'Australia ha perso una bimba, Alexendria Suriaaratchi, 10 anni, falciata assieme alla mamma Manik.

Tra i fedeli nella chiesa di Sant'Antonio, a Colombo, c'era anche K. Pirathap, un tassista, che con sua moglie e le loro due bimbe aveva un motivo in più per celebrare: aveva acquistato un'auto nuova. All'inizio erano dati per dispersi. Poi il loro zio è stato chiamato a vedere se tra i 40 cadaveri delle persone uccise nella chiesa ci fossero anche i loro. Li ha trovati lì.

Quella di oggi è una giornata di lutto in Sri Lanka: la giornata si è aperta con tre minuti di silenzio alle 8,30 del mattino (le 5 di oggi in Italia). E si celebrano i primi funerali di massa, a Colombo e Negombo, in una atmosfera di grande dolore e compostezza.

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