Il principe saudita Mohammed Bin Salman al recente vertice tra Arabia Saudita e Cina a Riad - Reuters
Le autorità saudite stanno rimpatriando con la forza decine e decine di migliaia di migranti etiopi dopo averli trattenuti arbitrariamente in detenzione a tempo indeterminato in condizioni disumane e crudeli solo perché non hanno documenti di residenza validi, una situazione aggravata dal sistema abusivo della kafala saudita (la requisizione del passaporto dei lavoratori stranieri). Lo stesso sistema denunciato più volte in Qatar.
Lo ha affermato Amnesty International che chiede alle autorità saudite di indagare sui casi di tortura e su almeno dieci morti in custodia tra il 2021 e il 2022.
Nel rapporto “È come se non fossimo umani” si descrivono rimpatri forzati, condizioni di detenzione aberranti dei migranti etiopi in Arabia Saudita e si descrive in dettaglio la situazione di uomini, donne e bambini etiopi detenuti arbitrariamente nei centri di detenzione sovraffollati di Al-Kharj e Al-Shumaisi in condizioni terribili e abusive e rimpatriato con la forza in Etiopia tra giugno 2021 e maggio 2022.
«Dal 2017, l'Arabia Saudita ha arbitrariamente detenuto e rimpatriato con la forza centinaia di migliaia di migranti etiopi in condizioni così abusive e disumane che molti hanno sviluppato gravi condizioni fisiche e mentali a lungo termine.
Ora, più di 30.000 cittadini etiopi sono detenuti nelle stesse condizioni e rischiano di affrontare la stessa sorte. Solo perché una persona non ha documenti legali non significa che debba essere privata dei suoi diritti umani», ha affermato Heba Morayef, direttore regionale di Amnesty per il Medio Oriente e il Nordafrica.
«L’Arabia Saudita ha investito in modo aggressivo nel “restauro” della sua immagine come parte delle sue ambizioni di attrarre imprese e investitori stranieri, ma sotto questa patina sfarzosa c’è una storia di orribili abusi contro i migranti che hanno lavorato duramente per aiutare l'Arabia Saudita a realizzare il suo grande visione», ha aggiunto.
Ci sono circa 10 milioni di lavoratori migranti in Arabia Saudita. Amnesty ha scelto di concentrarsi sulla situazione subita dai migranti etiopi privi di documenti in Arabia Saudita a causa dei piani annunciati nel marzo 2022 dalle autorità etiopi e saudite per riportare in Etiopia almeno 100.000 uomini, donne e bambini etiopi entro la fine del 2022.
Tra maggio e giugno 2022, i ricercatori hanno parlato con migranti etiopi detenuti in Arabia Saudita prima di essere rimpatriati forzatamente, nonché con un familiare di un ex detenuto, operatori umanitari e giornalisti che conoscevano la situazione all’interno dei centri per migranti.
Dal 2017, l’Arabia Saudita ha intensificato gli arresti e i rimpatri forzati. Nel marzo scorso, le autorità etiopi hanno annunciato che avrebbero collaborato al rimpatrio di oltre 100.000 dei loro cittadini detenuti in Arabia Saudita entro la fine del 2022.