lunedì 8 luglio 2024
L'autrice: «Il bambino del romanzo ci insegna che senza la famiglia siamo come abbandonati a noi stessi». L'evento organizzato da Forum famiglie, Comune di Pontremoli e Fondazione Città del libro
Catena Fiorello Galeano, al centro, tra Nino Sutera e Pinella Crimì del Forum delle associazioni familiari

Catena Fiorello Galeano, al centro, tra Nino Sutera e Pinella Crimì del Forum delle associazioni familiari

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Ciatuzzu, il romanzo di Catena Fiorello Galeano, edito da Rizzoli, si è aggiudicato il Premio di narrativa Città del Libro e della Famiglia. Il libro, ambientato nella Sicilia degli anni Sessanta, racconta la storia di un bambino che nella dimensione degli affetti familiari, della tenuta dei legami e delle buone relazioni di cui una comunità è capace, pur in un contesto caratterizzato da povertà e durezza di rapporti umani, riesce a far fronte alle molte prove cui la vita lo sottopone, concedendosi un futuro migliore.

L’annuncio del romanzo vincitore è stato dato sabato 4 luglio, in Piazza della Repubblica a Pontremoli, al termine di un evento pubblico che ha coinvolto gli autori dei libri selezionati per la sestina finale da una commissione composta da studiosi, accademici, editori, giornalisti e librai, presieduta da Francesco Giorgino. Gli altri libri in gara erano: Quel prete è da fucilare, di Bruno Fasani (Tau editrice); Dora per sette di Saschia Masini (Piemme); La storia di Cesare, di Valentina Mastroianni (DeAgostini); Ero l’uomo della guerra - La mia vita da fabbricante di armi a sminatore, di Vito Alfieri Fontana con Antonio Sanfrancesco (Laterza); I sorrisi non fanno rumore di Enrica Tesio (Bompiani Editore).

Il Premio di narrativa “Città del Libro e della Famiglia” è organizzato dal Forum delle Associazioni Familiari e dal Comune di Pontremoli, con la collaborazione della Fondazione “Città del Libro”, curatrice del Premio Bancarella. Un’iniziativa letteraria il cui obiettivo è quello di sottoporre all’attenzione dei lettori e dell’opinione pubblica testi di qualità letteraria che nelle loro trame raccontino anche la vita reale e quotidiana delle persone nella loro normalità fatta soprattutto di relazioni familiari, fraterne e amicali.

«Con Ciatuzzu – spiega Catena Fiorello Galeano - ho voluto raccontare la storia di molti bambini che non hanno potuto vivere l’infanzia perché pressati dalle necessità familiari, come accadeva spesso in quegli anni». Orfano di madre, il padre minatore, Nuzzu conduce il lettore a conoscere la vita di sacrificio delle famiglie dei minatori, la fatica e la determinazione di cui quei bambini si sono dovuti armare per affrontare le tante difficoltà. «Nella storia il valore della famiglia è il valore di tutto – dice Catena Fiorello -. All’inizio la famiglia è disgregata, c’è un padre padrone che mette paura ai figli, ci sono i fratelli più grandi che cercano una libertà e un’indipendenza che li fanno allontanare. Col tempo, però, a emergere è il loro legame profondo, qualcosa che non li ha mai abbandonati, un valore che ha la forza di farli tornare assieme, la famiglia come nucleo essenziale di amore e affetto. Nuzzo ci ricorda proprio questo: che senza la famiglia siamo come abbandonati a noi stessi».

Il Premio Pontremoli Città del Libro e della Famiglia è giunto alla terza edizione. “L’interesse manifestato non solo dagli autori, ma anche dalle case editrici, è stato notevole, segno della positività del Premio e dei temi trattati, oltre la qualità letteraria delle opere in concorso”, da detto il responsabile del progetto, Nino Sutera, del Forum delle Associazioni Familiari. «Per il terzo anno consecutivo, i libri selezionati dimostrano la bellezza e la necessità di questo Premio, promuovendo una lettura delle relazioni familiari positiva e significativa – ha aggiunto Pinella Crimì, vicepresidente del Forum delle Associazioni Familiari -. Siamo davvero felici della partecipazione di autori di grande spessore umano e professionale, oltre che del crescente interesse dei lettori, che si dimostrano sempre più affezionati».

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