Felix Hohagen
F elix Ohswald è il co-fondatore di GoStudent, una piattaforma di apprendimento online che fornisce video lezioni private su misura a studenti della scuola primaria, secondaria e dell’università. Concepita nel 2015, in origine GoStudent si sviluppa come un servizio di chat per i compiti, gestito tramite Whatsapp. Ohswald, all’epoca 21enne, stava completando il suo master in finanza quantitativa a Zurigo. Anche suo fratello minore è uno studente e inizia a suggerire ai compagni di classe di rivolgersi a Ohswald per ricevere supporto con i compiti di matematica. Data la sua competenza nella materia, Ohswald diventa rapidamente l’esperto di riferimento per l’intera classe del fratello, che gli manda regolarmente messaggi in caso di difficoltà. A Ohswald diventa subito chiaro che ci sia una mancanza di supporto per gli studenti. Con questo obiettivo contatta il suo amico Gregor Müller, co-fondatore di GoStudent, e gli propone di realizzare insieme un’app dedicata all’aiuto con i compiti a casa. GoStudent viene fondata nel 2016, ma la vera e propria esplosione avviene durante la pandemia, e oggi GoStudent è presente in 20 Paesi, con più di 1.600 dipendenti, 150mila lezioni e 1,5 milioni di sessioni prenotate mensilmente e collaborazioni con oltre 20mila insegnanti internazionali. Abbiamo incontrato Felix Ohswald in occasione dell’Italian Tech Week, la più grande tech conference italiana dedicata all’innovazione e alla tecnologia, che si è tenuta recentemente alle Ogr di Torino.
Con lui abbiamo parlato del panorama EdTech e del futuro dell’istruzione, dal post pandemia all’evoluzione dell’intelligenza artificiale nell’istruzione: «Grazie alle nuove tecnologie – spiega Ohswald – la didattica è oggi più personalizzata e inclusiva che mai e gli insegnanti hanno gli strumenti per comunicare in modo più coinvolgente. Inoltre, l’innovazione tecnologica sta contribuendo a rendere l’istruzione di qualità più largamente fruibile e ad abbattere le barriere geografiche, dando accesso ai docenti anche laddove non ce ne sono. Grazie a tecnologie come la blockchain e l’IA è inoltre ora possibile analizzare informazioni sugli studenti, permettendo agli insegnanti di comprenderne le abitudini di apprendimento e modellare i piani di studio sulla base di questi dati». Ma in che direzione sta andando la scuola? «Mi immagino – continua Ohswald – una scuola del futuro in cui le soluzioni ibride possano essere normalità. Frequentare le lezioni scolastiche la mattina ed essere affiancati da un tutor privato nel pomeriggio è già oggi una consuetudine. Inoltre, credo che IA e metaverso giocheranno un ruolo chiave. Grazie a queste innovazioni tecnologiche sarà infatti possibile rendere l’apprendimento ancora più esperienziale, immersivo e largamente accessibile. Oltre a superare i limiti territoriali, con un buon uso del metaverso si potrà anche rendere più democratico l’accesso all’istruzione. Basterà avere una connessione internet e dei visori VR per potersi teletrasportare in qualsiasi luogo e seguire le lezioni in ogni aula virtuale del mondo. La tecnologia necessaria c’è già, anche se l’hardware ha ancora un prezzo molto elevato. Tuttavia la potenza informatica aumenta esponenzialmente nel tempo, mentre i costi diminuiscono e diventeranno più abbordabili, come del resto è successo con smartphone, tablet e tutti gli altri dispositivi».
A partire da questo presupposto diventa perciò interessante provare a intercettare l’impatto economico che può avere questo genere di innovazione nell’industria dell’istruzione. «Il settore EdTech – spiega Ohswald – sta vivendo la sua età dell’oro. Complice anche la pandemia, le tecnologie in ambito Education hanno registrato un vero e proprio boom. Sono proliferate le piattaforme di apprendimento online e anche scuole e istituti di formazione sono più propensi ad investire nell’Education Technology. Secondo uno studio condotto da Research and Markets, si stima che il mercato dell’e-learning raggiungerà quota di 585,48 miliardi di dollari entro il 2027, rispetto ai 269.87 miliardi di dollari del 2021. Nel mondo ci sono ad oggi 36 unicorni EdTech che, in totale, nell’ultimo decennio, hanno raccolto oltre 30 miliardi di dollari di finanziamenti e sono valutati collettivamente più di 105 miliardi di dollari (dati HolinIQ 07/2022). Diversi unicorni EdTech sono già diventati aziende pubbliche, come Coursera o Udemy». Com’è la risposta all’EdTech in Italia? «GoStudent – conclude Ohswald – è sbarcata in Italia nella primavera del 2021. Con oltre 8,5 milioni di studenti, l’Italia è un mercato dall’enorme potenziale. Tuttavia, nonostante l’incredibile successo registrato, credo che parte di questo potenziale sia ad oggi rimasto ancora inespresso (8% contro 16% media europea). Tuttavia, l’86% dei ragazzi italiani intervistati che hanno avuto la fortuna di poter prendere ripetizioni in passato ha dichiarato di riconoscerne i benefici. Durante i mesi a venire vogliamo consolidarci in Italia e coinvolgere sempre più famiglie».