mercoledì 24 marzo 2021
Alex, Gabriele e Alba sono tre giovani del Sud che hanno trovato lavoro come sviluppatori nell'anno del Covid grazie alla scuola che si fa pagare con i primi stipendi: un'idea di Massimiliano Costa
Modello "Develhope": così la tecnologia è anche inclusiva
COMMENTA E CONDIVIDI

Alex, 23 anni, ha terminato il corso a Natale e adesso sta lavorando alla costruzione della nuova app di una delle più grandi banche italiane. Gabriele, 25 anni, fin da piccolo "smanettava" con cellulari e device dopo la scuola di specializzazione ha trasformato la passione per l’informatica in un lavoro visto che oggi sviluppa livelli in 3D per videogames. Alba, 23 anni, nata e cresciuta a Vicari, piccolo comune della Provincia di Palermo, frequentando le lezioni ha imparato a programmare Android App in Kotlin (uno dei linguaggi più innovativi) e a sviluppare App mobile.​Alex, Gabriele ed Alba sono tre ragazzi del Sud che sono riusciti a trovare uno sbocco occupazionale anche in tempi segnati dall’emergenza come quelli attuali. Ce l’hanno fatta perché hanno avuto l’opportunità di formarsi e di mostrare talento e determinazione senza dover effettuare un investimento economico preventivo. I tre giovani neolavoratori sono alcuni degli ex studenti di Develhope, una scuola che punta a formare sviluppatori ed è basata sul modello anglosassone: gli iscritti non pagano i corsi (del valore di quasi 4mila euro) finché non troveranno un lavoro, rateizzando il costo. Insomma, meglio di "soddisfatti o rimborsati": si salda quando il posto è in tasca. L’iniziativa, partita due anni fa, dunque in epoca pre-Covid, e sta funzionando.

L'articolo completo sul numero 2

di L'economia civile del 24 marzo 2021


QUI PUOI ACQUISTARE LA COPIA DEL GIORNALE DEL 24 MARZO

O UN ABBONAMENTO

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI