Via libera dal Cda dell'Alma Mater di Bologna al bando per 63 nuovi posti da ricercatore a tempo determinato di tipo B, ovvero con la possibilità fra tre anni, in caso di acquisizione dell'abilitazione, di scorrere alla posizione di professore associato. Per il 2018 l'Ateneo felsineo ha ottenuto 75 posti da ricercatore grazie al piano straordinario previsto dalla legge di Bilancio 2016.
Inoltre, l'anno scorso, l'Università di Bologna ha visto 14 dei suoi dipartimenti finanziati dal ministero per l'eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, misura che si è tradotta in risorse per il reclutamento. Il Cda d'Ateneo ha dunque dato il via libera al bando per 63 ricercatori senior: 59 derivano appunto dal piano straordinario 2018 e quattro dai dipartimenti d'eccellenza. In particolare, i bandi per i 59 posti saranno pubblicati in tempi molto stretti, tenendo conto che il limite per l'assunzione dettato dal ministero stato fissato per il 31 dicembre di quest'anno.
È stato approvato anche il bilancio consuntivo 2017 dell'Ateneo, che vede un risultato netto in crescita di 9,2 milioni di euro, il 17% rispetto all'esercizio 2016. I proventi operativi arrivano a 654,5 milioni di euro, in aumento di oltre cinque milioni rispetto all'anno prima. In particolare, sono cresciuti dell'1% i contributi di terzi, grazie all'attrazione di maggiori risorse da enti pubblici e privati. Segno più anche per l'attività di ricerca, che sale di circa sette milioni di euro rispetto al 2016, grazie ai maggiori proventi sia da ricerche commissionate e trasferimento tecnologico (+4,6 milioni di euro in più) sia da finanziamenti competitivi (+2,4 milioni).
I bandi saranno pubblicati in tempi stretti, tenendo conto che il limite per l'assunzione dettato dal ministero è stato fissato per il 31 dicembre di quest'anno
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