Quasi due imprese su tre ricercano il personale con canali "informali", mentre solo il 2% utilizza i Centri per l'impiego. È quanto rileva Unioncamere, intervenuta in audizione presso la commissione Lavoro al Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego. Unioncamere sottolinea come, «anche sul versante privato, solo il 5% delle imprese fa ricorso alle Agenzie del lavoro, associazioni imprenditoriali e società di somministrazione. Allo stesso tempo le imprese segnalano difficoltà a reperire professionalità: nel 2017 più di un'assunzione programmata su cinque rientrava tra quelle con difficoltà di reperimento».
Per l'associazione, «è proprio il disallineamento fra la domanda e l'offerta di lavoro una delle sfide principali che il nostro Paese deve affrontare. La domanda di lavoro è infatti rapidamente cambiata e a questo non ha corrisposto un analogo cambiamento dell'offerta». Il sistema delle Camere di commercio «è da lungo tempo attivo sui temi relativi al mercato del lavoro con un impegno che si è ulteriormente sviluppato negli ultimi anni sui temi dell'orientamento, dell'alternanza scuola-lavoro e dell'incontro domanda-offerta di formazione e lavoro», ha detto il vicepresidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete.
Solo il 2% utilizza i Centri per l'impiego. Inoltre nel 2017 più di un'assunzione programmata su cinque rientrava tra quelle con difficoltà di reperimento
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