Miglioramento nelle aspettative di crescita dei ricavi delle imprese a livello mondiale per i prossimi 12 mesi. E se per l'Italia la fase di ripresa economica appare "più lenta e modesta", si colgono al tempo stesso segnali incoraggianti per l'occupazione con una azienda su tre che progetta assunzioni. È quanto emerge dallo studio International business report (Ibr) di Grant Thornton - con interviste a 2.500 ceo, presidenti e alti dirigenti di 36 Paesi - in cui si sottolinea che le aspettative sulle esportazioni sono invece più deboli e di conseguenza i ricavi delle società dipenderanno principalmente dai consumi interni. "Le aspettative per i prossimi 12 mesi appaiono in crescita a livello mondiale - si legge nel rapporto - in termini di ricavi (+ 11% rispetto al primo trimestre), dei prezzi di vendita (+4%), della profittabilità (+6%)". Per Unione europea e Italia le aspettative positive sono rispettivamente per i ricavi al 43% (+ 3%) e al 38% (+4%), per i prezzi di vendita a 15% (+8%) e 8% (+10%), per profittabilità a 31% (+3%) e 28% (+4%). Al tempo stesso, per l'export le aspettative di incremento sono più fiacche per il prossimo anno. Per Ue vale il 20% delle risposte (-2%) mentre per l'Italia 18% (-6%)."Sia a livello mondiale, sia in Europa che in Italia sembra esserci un disallineamento tra aspettative di ricavi e piani di sviluppo per l'export - commenta
Roberto H. Tentori, presidentedi Grant Thornton Consultants -. Le aspettative moderate sulle esportazioni portano a pensare che molte imprese sono eccessivamente dipendenti dalla spesa in consumi interni e riguardo alle aspettative dei consumatori, il clima di fiducia nel prossimo anno potrebbe essere minato dalla ripresa dei prezzi del petrolio, dal clima di incertezza politica a livello mondiale ed europeo post Brexit, crescente insicurezza sociale nelle città europee". In questo quadro "la ripresa dell'economia italiana continuerà seppur più lenta e modesta", continua Tentori, "nonostante le incertezze internazionali e i vari temi legati all'Italia". "Il prossimo referendum per la riforma costituzionale potrebbe condizionare la crescita e gli investimenti domestici nel breve periodo. Al tempo stesso, fanno ben sperare i dati sull'occupazione italiana che emergono nel rapporto Grant Thornton". Non manca la volontà di continuare a investire e ad assumere, tanto che ben una azienda italiana su tre progetta assunzioni nei prossimi 12 mesi, anche perché la maggior parte degli imprenditori intervistati sottolinea una mancanza significativa di lavoratori specializzati e questo rappresenta una grande opportunità per i nostri giovani che studiano o già lavorano in Italia e all'estero".