I leader dell'Unione europea hanno approvato oggi un accordo di incentivi per la ripresa economica da 200 miliardi di euro. Il primo ministro britannico Gordon Brown ha detto che l'Ue ha "approvato un pacchetto di sostegno ambizioso", aggiungendo che si tratta di un accordo del valore di circa l'1,5% del prodotto interno lordo totale del blocco. Il piano sembra riflettere un ammorbidimento delle posizioni nel secondo giorno del summit, iniziato col ministro delle Finanze tedesco che aveva accusato pubblicamente la Gran Bretagna di "parlare con disinvoltura di miliardi" per trascinarsi fuori dalla recessione.Il piano ha approvato il principale obiettivo di un programma di misure per tutta la Ue che hanno lo scopo di tirar fuori dalla recessione l'economia delle 27 nazioni del blocco, nonostante alcune differenze fra gli stati membri dell'Ue riguardo a come affrontare la peggior crisi economica da 80 anni. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la sua contrarietà a grandi iniezioni di liquidità, e specialmente al taglio delle tasse, ammonendo che gonfiare i deficit di bilancio può solo opprimere le generazioni future. "Il piano fornisce uno schema comune per le iniziative che devono essere assunte dagli stati membri e dall'Unione Europea con la previsione di assicurare solidità e massimizzare l'efficacia", dice la bozza delle misure che offrono un sostegno temporaneo all'economia, compresi i settori automobilistico ed edilizio.L'ok al piano della Ue arriva dopo il no del Senato Usa al programma di aiuto per il settore automobilistico, che ha fatto apparire lo spettro di un crollo di questo settore chiave e ha diffuso la preoccupazione nelle capitali europee, Gli scettici sostengono che il piano dell'Ue si basa in larga parte sui piani nazionali di sostegno all'economia annunciati dai singoli governi. Comprende un ulteriore finanziamento da 30 miliardi di euro da parte dell'organo Ue di erogazione del credito, la Banca d'Investimento Europea, per aiutare l'industria in settori come l'energia verde per i prossimi due anni.In una parte del testo che sembra riflettere la riluttanza di alcuni paesi come la Germania a tagliare le imposte sul valore aggiunto (Iva), il testo fa riferimento alla possibilità di tagliare l'Iva solo in quegli stati che lo vogliono fare, anche se una decisione in merito è stata posticipata a marzo. Il testo dice che i recenti tagli dei tassi da parte della Bce e di altre banche centrali sostengono la crescita e invita le banche a trasferire queste riduzioni dei tassi ai loro clienti. L'accordo invita anche i governi della Ue a "ritornare rapidamente" agli obiettivi di medio termine di bilancio: un riferimento all'obiettivo di ottenere bilanci pubblici bilanciati o quasi.
La crisi dell'auto negli Usa. Intanto negli Usa, dopo la bocciatura da parte del Senato del pacchetto di aiuti per il settore auto (15 miliardi di dollari) ci sono state importanti ripercussioni, sia da parte delle industrie coinvolte, sia da parte dei mercati azionari che sono scesi in picchiata. General Motors ha annunciato tagli per 250.000 unità alla produzione prevista per il primo trimestre del 2009, e ha anche detto che alcuni stabilimenti nel Nord America cesseranno le attività nel mese di gennaio. Anche la produzione prevista per il primo trimestre del 2009 subirà un taglio del 60% rispetto all'anno precedente. GM ha spiegato che il calo della domanda di automobili ha colpito tutti i produttori a tutti i livelli.
La giornata difficile delle Borse. La decisione del Senato Usa aveva provocato un vero terremoto su tutte le piazze finanziarie mondiali. Crollo in Asia, dove la Borsa di Tokyo aveva chiuso con un -5,56%, e le Borse europee avevano aperto in profondo rosso (Piazza Affari aveva aperto con un - 3,22%). Anche Wall Street ha aperto in linea con la tendenza negativa (Dow Jones -2,05% dopo i primi scambi), ma poi ha iniziato a recuperare grazie all'annuncio di interventi da parte di Tesoro e Casa Bianca per salvare le grandi case automobilistiche vicine al collasso. Anche i titoli delle principali case automobilistiche Usa, General Motors e Ford, hanno risentito positivamente dell'annuncio, arrivato da una portavoce del dipartimento del Tesoro. "Dal momento che il Congresso non è riuscito a intervenire siamo pronti a prevenire un imminente fallimento finché il Congresso non tornerà a riunirsi e interverrà per far fronte alla sostenibilità di lungo termine dell'industria", ha detto Brookly McLaughlin. No comment intanto da Federal Reserve alla richiesta avanzata dalla portavoce della Camera Nancy Pelosi a esecutivo e banca centrale di predisporre finanziamanti al settore auto in caso di fallimento della trattativa politica.Anche il presidente eletto Barack Obama è interevenuto dicendosi fiducioso sul fatto che il suo predecessore "trovi comunque un modo" per sostenere il settore auto, nonostante la bocciatura del pacchetto di emergenza da parte del Senato. "La mia speranza è che governo e il Congresso riescano a dare alle case automobilistiche il sostegno temporaneo di cui necessitano e contemporaneamente impongano ristrutturazioni a lungo termine, assolutamente necessarie", ha dichiarato.Gli sviluppi della crisi auto americana hanno avuto un riflesso positivo anche sulle piazze europee, visto che in chiusura le Borse sono riuscite a ridurre la loro flessione: A Milano il Mibtel ha registrato un -2,82%, Londra cala del 2,24%, Francoforte del 2,42% e Parigi del 2,8%.