L'Ecofin, nella sua riunione odierna a Bruxelles, accoglie il piano di aiuti all'economia da 200 miliardi di euro predisposto dalla commissione Ue, ma solo «in via di principio». È quanto conclude un documento concordato a Bruxelles dai ministri Finanziari, mentre il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joachin Almunia fa sapere che sul piano c'è «un buon consenso ma nontotale».Il piano varato dall'esecutivo prevede aiuti per 200 miliardi di euro, pari all'1,5% del pil dei 27 paesi membri dell'Unione europea. L'Ecofin «concorda che un pacchetto pari all'1,5% del pil dovrà fornire un significativo stimolo alle nostre economie». Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, fa sapere che nelle prossime settimane i paesi europei presenteranno i loro piani nazionali di aiutoall'economia e che è ancora prematuro parlare di un piano europeo.«Dovremo aspettare - spiega - i piani nazionali prima di avere un'idea» del piano europeo. In vista del Consiglio europeo dei capi di stato e di governo dell'11 e 12 dicembre, molti paesi hanno insistito sulla necessità di un'azione più coordinata tra i paesi europei, anche se la Germania si rifiuta di contribuire al piano oltre a quello che ciascun paese riterrà necessario. A questo proposito il ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde, che è anche presidente di turno dell'Ecofin, non esclude la possibilità di un vertice straordinario dell'Ecofin per il prossimo 18 dicembre per l'applicazione del piano di aiuti europeo all'economia.
Aiuti di stato alle banche: nuove regole. Il commissario alla Concorrenza Ue Neelie Kroes si impegna a nome dell'esecutivo comunitario a far approvare entro Natale nuove regole sugli aiuti di Stato alle banche, in risposta alle crescenti pressioni da parte dei singoli paesi dell'Unione colpiti dalla crisi creditizia. In un comunicato diffuso al termine della riunione Ecofin il commissario spiega che Bruxelles si aspetta che le banche destinatarie degli aiuti pubblici si impegnino al finanziamento dell'economia reale.«Il mio obiettivo è dunque che la Commissione approvi prima di Natale una serie di possibili aiuti aggiuntivi mirati a far fronte alla trasmissione della crisi finanziaria all'economia reale» dice la nota.Francia, Germania, Olanda e Svezia sono tra i paesi che maggiormente premono su Bruxelles affinché dia l'imprimatur ad aumenti di capitale o altre forme di assistenza del sistema bancario.Secondo il commissario devono comunque esserci forti incentivi per far sì che gli aiuti di Stato alle banche siano al più presto rimborsati, senza arrivare però a vietare la distribuzione dei dividendi da parte degli istituti di credito che ricevono denaro pubblico. Va inoltre tenuto conto della situazione particolare delle singole banche, ha spiegato Kroes al consiglio Ecofin, e rimane fondamentale vigilare su qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire che gli aiuti di Stato non facciano lievitare i profitti delle banche.La settimana scorsa, in una lettera a doppia firma destinata ai leader Ue, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno voluto mettere in guardia Bruxelles da una «supervisione pignola» degli schemi per il salvataggio delle banche nazionali sullo sfondo della crisi finanziaria. Il ministro delle Finanze svedese Anders Borg ha rincarato ieri la dose rivolgendosi alla stampa: «La Commissione non è stata costruttiva, credo si debbano mandare via queste legioni di burocrati sugli aiuti di Stato». Il portavoce capo della Commissione, Johannes Laitenberger ha gettato comunque acqua sul fuoco. «In tutta onestà non vedo nessuno che stia seriamente chiedendo di cancellare interamente le regole» ha detto alla stampa.
Ok ad aumento capitale Bei. Via libera dell'Ecofin ad un aumento di capitale pari a 67 miliardi di euro della Banca europa degli investimenti (Bei). Ad annunciarlo è stato Philyppe Maystadt, presidente dell'istituto che ha il ruolo di braccio finanziario dell'Ue. Con questa decisione il capitale della Bei passerà a 232 miliardi. I ministri finanziari dell'Ue - secondo quanto informa la presidenza francese - hanno anche trovato un'intesa sulle quattro direttive che oggi erano in discussione, tutte tese a rafforzare la stabilità finanziaria sui mercati: potenziamento dei sistemi di garanzia dei depositi bancari; migliore valutazione dell'adeguatezza patrimoniale delle banche; modernizzazione del quadro normativo relativo ai comitati di sorveglianza; proseguimento dell'integrazione nel settore assicurativo.