giovedì 24 maggio 2012
​Dal 25 al 27 maggio la Fortezza da Basso ospita la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
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Dal 25 al 27 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze si terrà la nona edizione di Terra Futura (www.terrafutura.it), la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Un’edizione inaugurata sullo sfondo di un’Italia segnata da una forte tensione sociale (alimentata anche dall’allarme disoccupazione e dai tagli alle politiche di welfare) e colpita al cuore dall’attacco dinamitardo alla scuola Morvillo–Falcone, dello scorso sabato mattina a Brindisi. In risposta a questo momento particolarmente critico per il Paese, Terra Futura chiede con forza di rimettere al centro il lavoro, dando a esso il primo posto nell’agenda dei politici e dei governi. Per uscire in maniera definitiva dalla crisi, ricostruendo su nuove basi il sistema economico-produttivo attraverso una vera e propria riconversione ecologica e sociale e plasmando intorno ad esso anche il modello di relazioni, di democrazia e di comunità che vogliamo per il futuro. Promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale - insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente -, Terra Futura ha scelto di declinare il tema del lavoro attorno a diversi filoni tematici. Fra i principali: Lavoro e legalità: nel ventennale della strage di Capaci e nel XIX anniversario dello scoppio della bomba in via dei Georgofili a Firenze, la mostra convegno grida il suo “no” deciso a ogni forma di infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale, economico e politico della Penisola. Lavoro e crisi: dopo il G8 di Camp David, gli scenari e le proposte per rilanciare l’economia e l’industria in Italia, superando la linea dell’austerità e del rigore a senso unico in favore, in primo luogo, della creazione di posto di lavoro. Lavoro e benessere: ci si interrogherà sulla necessità di andare oltre il paradigma della crescita e del PIL come unico metro di misurazione, anche alla luce dei dati del Rapporto Social Watch 2012, presentato in anteprima a Terra Futura. Lavoro e sviluppo sostenibile: a un mese da “Rio+20”, si evidenzieranno le scelte e le esperienze concrete, necessarie e possibili, per rendere effettiva una riconversione ecologica dell’economia, ben oltre lo slogan della green economy che “pittura di verde la superficie” per continuare di fatto come e peggio di prima; Terra Futura diventa per tre giorni laboratorio di dialogo e confronto per il mondo dell’associazionismo e dei movimenti in preparazione all’appuntamento brasiliano e al prossimo Forum sociale europeo che si terrà a novembre a Firenze. Lavoro e finanza infine, per concentrarsi sull’urgenza di riformare i mercati finanziari ponendo un freno a speculazione e derivati, ma anche sul bisogno di una maggior trasparenza nel rapporto banche-armamenti e di un uso responsabile (e prima ancora consapevole) del denaro: a Firenze anche un momento di confronto con rappresentanti di campagne come “Occupy Wall Street” e “Move Your Money” e una diretta con “Occupy Chicago” per fare il punto della situazione dopo i caldissimi giorni del vertice Nato. Numerosi i grandi ospiti attesi, tra cui: Mario Agostinelli, portavoce per il Contratto mondiale per l’energia e il clima, Leonardo Becchetti, docente di economia politica all’Università Tor Vergata (Roma), Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica, Gianfranco Bologna, WWF Italia, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, Aldo Bonomi, vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche territoriali, ai distretti industriali e alle reti d’impresa e direttore Consorzio A.A.S.TER, Cecilia Brighi, responsabile rapporti internazionali Cisl, Mario Luigino Bruni, economista, Abdeljalil Cherkaoui, presidente di RMESS (Rete Marocchina di Economia Sociale e Solidale), Corrado Clini ministro dell’Ambiente, Walter Ganapini, ambientalista, Susan George, scrittrice e politologa, Enrico Giovannini, presidente Istat, Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, Esther Guluma, neoeletta presidente di Fairtrade International, Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria con delega all’education, Pat Roy Mooney, portavoce delle organizzazioni della società civile globale, Nelsa Nespolo, leader della rete di economia sociale e solidale UNISOL Brasil, Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma, Michele Prestipino, procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Quattrocchi, procuratore capo di Firenze, Marco Revelli, sociologo, Ermete Realacci, Commissione Ambiente della Camera, Matteo Renzi, sindaco del Comune di Firenze, Franco Riva, filosofo, Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Valmor Schiochet, direttore del settore Studi e Promozione del SENAES (Segreteria nazionale di Economia di Solidarietà - Ministero del Lavoro del Brasile), Vandana Shiva, teorica dell’economia sociale, Nichi Vendola, governatore della Regione Puglia, Guido Viale economista, Stefano Zamagni, economista,…e altri ancora. «L’assoluta priorità dell’agenda politica mondiale deve essere la ricerca di forme e modi per dare a tutti la possibilità di lavorare, ridimensionando la finanza affinché essa torni ad essere un mezzo etico a servizio dell’economia reale – afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica - e superando il dogma neoliberista che ha ridotto il lavoro a mera variabile di costo da minimizzare, per garantire alti profitti e dividenti agli speculatori finanziari. Un nuovo modello non solo è realizzabile ma esiste già ed è quello presentato da nove anni a Terra Futura unendo analisi teorica e buone prassi, con la differenza che se negli scorsi anni potevano permetterci di proporre alternative sostenibili, oggi siamo chiamati a compiere, subito, scelte obbligate. Dobbiamo smetterla di prendercela con l’inefficienza della politica o con il mercato, che altro non è se non l’incontro fra domanda e offerta: la domanda siamo tutti noi, ogni volta che facciamo la spesa, andiamo in banca, scegliamo un prodotto o un servizio».
A far conoscere questa nuova direzione possibile e già percorsa da tanti, numerose le buone pratiche di vita, di governo e di impresa che saranno in mostra alla Fortezza da Basso: prodotti, progetti e percorsi frutto di azioni e scelte di vita di singoli cittadini, enti locali e istituzioni, di associazioni e organizzazioni del non profit, infine di imprese eticamente orientate che nella sostenibilità hanno trovato anche una leva competitiva.
Diverse le sezioni tematiche della vasta rassegna espositiva (con le ultime novità del settore e i progetti più innovativi) dedicate a finanza etica ed economia sostenibile, consumo critico, impegno per la pace, welfare, e solidarietà sociale, cittadinanza attiva e partecipazione, tutela dell’ambiente, energie alternative, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili e turismo responsabile.Circa 600 le aree della rassegna espositiva di Terra Futura e oltre 5000 enti rappresentati; 280 gli appuntamenti culturali che vedranno l’intervento di quasi 1000 relatori.
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