Nei primi sei mesi del 2013 quasi 8mila lavoratori, tra impiegati e apprendisti, hanno trovato un impiego stabile presso gli studi di avvocati, notai, commercialisti, medici, dentisti, architetti e ingegneri. Sono i dati di Confprofessioni, Confederazione italiana libere professioni, che ha incrociato i dati Inps sulle posizioni lavorative attive e le cessazioni nel periodo, rilevando un aumento delle assunzioni tra le professioni economiche e sanitarie.In particolare, "tra gennaio e giugno 2013 sono stati assunti 26.287 impiegati e 4.313 apprendisti. Nello stesso periodo, i rapporti di lavoro cessati sono stati 20.492 tra gli impiegati e 2.170 tra gli apprendisti. Il saldo complessivo, tra nuovi assunti e posizioni lavorative cessate, resta positivo e si attesta sulla soglia di 8mila assunzioni, superiore rispetto ai 6.532 neoassunti di tutto il periodo del 2012". Un dato in controtendenza nel mercato del lavoro in Italia, che ha registrato nel secondo trimestre dell'anno una diminuzione degli occupati pari a 585mila unità.Il Nord, emerge dai dati Confprofessioni, si conferma come principale volano dell'occupazione per gli studi, con quasi 5mila assunzioni, al netto delle posizioni cessate; le regioni del Sud sono le più dinamiche, con quasi 2mila nuovi posti di lavoro creati. Un dato che supera le regioni del Centro, dove il saldo occupazionale si attesta a quota 1.600 unità. "Nel desolante quadro della disoccupazione in Italia, gli studi professionali - commenta
Gaetano Stella, presidente Confprofessioni - hanno una forte attrattiva, soprattutto per i più giovani e per le donne che rappresentano quasi il 90% degli occupati". Secondo i dati, a trascinare la ripresa occupazionale negli studi professionali sono in gran parte giovani e persone che si affacciano al mercato professionale attraverso un contratto di apprendistato. Tra nuove assunzioni e cessazioni, il saldo occupazionale è pari a 2.296 apprendisti che hanno trovato uno sbocco all'interno di uno studio professionale.In cima alla graduatoria dell'occupazione negli studi svetta l'area economico-amministrativa (commercialisti, consulenti del lavoro e studi di consulenza amministrativo-gestionale), che presenta un saldo occupazionale positivo pari a 2.053 unità. Al secondo posto si piazzano le attività sanitarie (medici generici, ambulatori e poliambulatori, medici specialisti, studi odontoiatrici e veterinari), con un saldo positivo pari a 1.200 unità.Sostanziale equilibrio occupazionale, invece, nelle professioni giuridiche, dove le 1.505 assunzioni sono state azzerate dalle 1.507 posizioni lavorative cessate.In terreno negativo, infine, le professioni dell'area tecnica (studi di architettura e ingegneria, geometri, periti industriali, agrari, geologi) dove la bilancia occupazionale registra una contrazione di 134 posti di lavoro persi nei primi sei mesi dell'anno.