mercoledì 30 aprile 2014
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Preoccupati e demoralizzati, i giovani di oggi sognano l’indipendenza ma soprattutto di non pesare sulla famiglia. E senza l’occupazione attesa sarebbero anche disposti a fare lavori manuali E’ quanto emerge da uno studio del Sanpellegrino Campus condotto su un campione di 10.628 ragazzi, laureati e non, per capire quali sono le loro principali problematiche oggi e come immaginano il loro futuro professionale.Qual è lo stato d’animo attuale? Secondo un comunicato del Sanpellegrino Campus, tra i giovani italiani scende la rabbia (9%) e adesso si scoprono preoccupati (37%), rassegnati (16%) e demoralizzati (13%). Solo il 2% di loro si dichiara speranzoso mentre appena lo 0.5% dei laureati si mostra ottimista. Cosa pensano del loro futuro professionale? Il 28% dei giovani oggi non sa se riuscirà a trovare un lavoro dignitoso, mentre il 24% non ha un’idea chiara di cosa farà da grande. Parlando dei laureati, il 27% di loro invece non riesce a vedere opportunità di lungo periodo mentre il 28% è molto pessimista sul proprio futuro lavorativo.Di chi sono le responsabilità maggiori? Per quasi 6 ragazzi su 10 (57%) la colpa è delle aziende che non danno opportunità, mentre per il 33% di loro – ben il 41% tra i laureati – le maggiori responsabilità sono delle Istituzioni che non sanno trovare alternative. Solo l’8%, infine, incolpa le vecchie generazioni di non volersi fare da parte per lasciare spazio alle nuove.Quale lavoro sarebbe disposto a fare in mancanza dell’occupazione attesa? Tra i laureati ben uno su 3 (32%) sarebbe disposto a fare il commerciante, il 16% l’assistente socio-sanitario e un altro 16% il promoter. Tra gli altri lavori da “ultima spiaggia” indicano anche l’artigiano (15%), il barman (13%), il cuoco (12%), l’operaio (12%), il meccanico (6%), l’idraulico (6%) e l’agricoltore (2%).
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