La categoria più penalizzata, gli over 50, secondo un’impresa su sette. Gli stranieri hanno preso il posto degli italiani nei mestieri più faticosi e nelle pulizie secondo uno su quattro. Milano resta punto di riferimento, ma iniziano le difficoltà. Per il 33% non si riesce a far fronte alla crisi, iniziano le difficoltà. Per uno su quattro, 23,7%, Milano è punto di riferimento, ma meno di una volta. Dal punto di vista delle imprese il futuro è di blocco nel lavoro: oltre la metà non assumerà, meno della metà probabilmente assumerà, di cui una su sette con certezza. Anche in questo caso si tratta di contratti per lo più flessibili. Il motivo di questa scarsa mobilità nel lavoro interno all’impresa è la crisi: diventa crisi dell’impresa stessa o comunque gli scarsi affari non consentono aumenti di spese di personale, anche se ci sarebbe bisogno. Le imprese hanno meno personale di quanto servirebbe: in cinque anni gli addetti sono diminuiti per una impresa su tre e aumentati per poco meno."Oggi un’impresa che assume - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - non dimostra solo capacità e fiducia nel futuro ma contribuisce a rafforzare il Paese in un momento di gravissime difficoltà. Per questo va sostenuto con più coraggio chi crea occupazione ad esempio con un regime di fiscalità straordinaria per i giovani neolaureati e gli over 50. Bisogna poi incentivare l’autoimprenditorialità e promuovere le start up che spesso creano nuovi posti di lavoro. Proprio per questo, come Camera di Commercio, nonostante i recenti tagli, abbiamo deciso di mantenere anche per il prossimo anno gli interventi economici diretti a sostegno delle piccole e medie imprese".