sabato 2 gennaio 2016
Sono 49.912 i giovani impegnati nel 2015, a fronte del numero record di oltre 170mila candidature: il picco più alto dal 2001.
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Annunciato come "l'anno della svolta" per il servizio civile nazionale, il 2015 conferma una inversione di tendenza positiva rispetto agli anni precedenti, ma evidenzia anche una faticosa evoluzione verso una riforma che tarda ad arrivare, tanto che è lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a ribadire tra gli impegni del governo per il 2016.Rimangono i dati che dicono come 49.912 giovani in servizio (o in imminente avvio) nel 2015, a fronte del numero record di oltre 170mila candidature, secondo quanto ricordato il 21 dicembre dal sottosegretario con delega, Luigi Bobba, siano per il servizio civile volontario il picco più alto dal 2001, anno della sua istituzione. Questi numeri nascono dall'effetto combinato dei vari bandi emanati nel 2015 dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, a partire da quello ordinario da quasi 31mila posti uscito a marzo, a un anno e mezzo dal precedente, che si è sommato ai bandi finanziati tramite il programma europeo Garanzia giovani per oltre 5.500 posti, ai bandi speciali legati a Expo Milano e al Giubileo della Misericordia, più altri 1.200 posti messi a progettazione alla vigilia di questo Natale nell'ambito degli accordi stipulati nel 2014 con il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il ministero dell'Interno, il ministero dei Beni culturali e del turismo e l'Autorità nazionale anti corruzione.Il 2015 ha visto anche rafforzarsi il dialogo a livello europeo, che ha portato a luglio alla presentazione di alcuni progetti per 50 volontari nell'ambito del piano International Volunteering Opportunities for All (Ivo4all) cofinanziato dall'Unione europea, e a un primo accordo con l'Agenzia del Service Civique francese per una possibile esperienza di scambio tra giovani volontari.
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