mercoledì 20 maggio 2020
La società ha sviluppato un approccio alla Fase 2 che può essere di aiuto a tutte le aziende, ai dipendenti e ai clienti
Il controllo della temperatura prima di andare a lavorare

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Come affrontare la fase di riapertura? Come garantire la sicurezza dei propri dipendenti e clienti? Quali tecnologie adottare e come gestirle? Secursat, nata nel 2013 con l’idea di aiutare le imprese a trasferire sulla rete i sistemi tradizionali, ha sviluppato un approccio alla Fase 2 per mettere insieme tutti gli aspetti necessari e un modello di gestione remota delle tecnologie per limitare contatti e mobilità anche nella Fase 3. La riapertura estesa, seppure a scaglioni, delle attività produttive è oramai in corso e necessita di processi di gestione per limitare i possibili rischi e garantire la continuità delle attività, anche in previsione dei possibili scenari evolutivi nei prossimi mesi. Il mondo del lavoro e le aziende saranno normati da nuove regole, che potranno essere a sua volta soggette a cambiamenti repentini, e che impongono già da adesso misure di distanziamento fisico, la possibilità di verificare la temperatura di chi entra in un luogo di lavoro o in un esercizio commerciale, la sanificazione costante degli ambienti e molto altro. La ripresa post Covid-19, vedrà tra l’altro un nuovo modo di vivere i contatti in generale e una diffusa diffidenza e, pertanto, non può che prevedere, già da queste prime fasi, modelli di gestione delle modalità di riapertura e previsione delle evoluzioni future.

Serve dunque un format di risposta, nei diversi settori, capace di unire tecnologia e procedure di comportamento. Nel caso del Covid-19 si muove lungo tre binari: la mappatura delle informazioni, tramite questionari per dipendenti e fornitori per monitorare e limitare l’eventuale diffusione del virus; la predisposizione di linee guida e protocolli sulle modalità di accesso e di comportamento in azienda; l’analisi dei rischi in relazione alle diverse aree o reparti produttivi per definire soluzioni e tecnologie di mitigazione. «Le tecnologie possibili sono diverse – spiega Maura Mormile, responsabile dell’Area Business Development di Secursat -. Da sensori in grado di restituire informazioni puntuali ed in tempo reale per gestire i flussi di accesso e di mobilità nelle aree, a soluzioni per il monitoraggio della temperatura o del rispetto della distanza gli uni dagli altri, fino alla gestione remota delle tecnologie per limitare al minimo la mobilità, il tutto, chiaramente, sempre nel rispetto della privacy. L’importante è però pensare alle diverse soluzioni all’interno di un quadro complessivo, all’interno di una strategia di sicurezza e gestione delle tecnologie, solo così, infatti, potranno essere a valore aggiunto per le aziende».

La mappatura dei reparti e delle aree consentirà di identificare, e quindi correggere, i comportamenti che possano esporre a una maggiore rischio di contagio. Le procedure comportamentali e di gestione degli accessi saranno conseguenti, invece, alla individuazione delle funzioni aziendali strategiche per il riavvio e la continuità della produzione e in base a tale premessa si adotteranno le linee guida per gli accessi che possano garantire la gestione della sicurezza.

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