Le scuole progettano il recupero delle aree dismesse - Archivio
Dieci scuole superiori di Roma e del Lazio e una sfida: la prima co-progettazione in tempo reale degli spazi urbani dismessi nella città in lockdown. Promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma, il progetto “Ro-Lab – Rome Live Art Lab” ha coinvolto studenti, artisti, associazioni, imprese culturali creative e cittadini che durante l’emergenza sanitaria hanno lavorato insieme alla proposta di idee per la rigenerazione e animazione degli spazi della capitale. L’obiettivo è contribuire a ripensare la “direzione artistica” della città, attraverso lo sviluppo inclusivo di nuovi luoghi da valorizzare e abitare e forme innovative di espressione artistica e tecnologica.
Alla presenza di Anna Laura Orrico, sottosegretario di Stato del ministero per i Beni e le attività culturali, Beth Poisson, ministro consigliere per gli Affari Pubblici dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, e Massimo Bugani, capo staff della sindaca Raggi, sono stati premiati i vincitori.
«Mi complimento per questa bellissima iniziativa, che ha dato ai ragazzi delle scuole l’opportunità di misurarsi con il loro talento, la loro creatività e la loro immaginazione su un tema di grande importanza come quello della rigenerazione urbana e della restituzione di luoghi pubblici e privati in stato di abbandono. E mi complimento in particolare proprio con i ragazzi e con i loro docenti per aver raccolto questa sfida: sono tutti vincitori. Immaginare come possa essere ripensata la propria città, il proprio quartiere, attraverso il recupero di luoghi simbolici, è infatti un atto importante di cittadinanza attiva, di partecipazione alla vita pubblica e alla costruzione di un modello di sviluppo sostenibile, vicino alle specificità dei territor», ha dichiarato Orrico in apertura dell’evento.
Si è aggiudicato il primo premio il progetto “TIB-Rolab” dell’IIS via Roma 298 di Guidonia: gli studenti hanno creato un modello di cultural business in sei stadi, flessibile e progressivo (fondazione, prefigurazione, appropriazione, condivisione, trasformazione, definizione) applicato a un edificio incompiuto del settore est dell’area metropolitana romana, e alla sua trasposizione narrativa con una video performance. Il secondo premio è stato vinto dagli studenti del Liceo artistico Caravaggio di Roma con un modello di intervento sul complesso scolastico di via Argoli: un polo tecnologico avanzato nei Municipi VIII e IX che funziona da “anticorpo sociale” per non rimanere soli e condividere anche da remoto durante l’emergenza sanitaria. Il terzo premio è stato vinto dal Liceo artistico Enzo Rossi di Roma che ha lavorato al recupero sociale e culturale del parcheggio multipiano di Morandi nel quartiere San Giovanni. I dieci progetti finalisti sono stati raccolti in un museo virtuale permanente a 360° e sono stati realizzati con la collaborazione del Quasar Institute for Advanced Design e dell'Istituto europeo di Design di Roma. Il museo ospita anche il progetto fotografico “Ruins Reborn” di Linda Pagani (Usa) e Federica Pamio (Italia): il duo artistico ha lavorato sugli edifici abbandonati scelti dagli studenti usandoli come vere e proprie tele. L'edificio torna alla sua forma più pura, rimuovendo usura del tempo, incuria e danni che uomo e ambiente hanno impresso su scheletro e facciata. Il risultato è un’opera di rigenerazione che riavvicina all’elemento naturale.
Al termine dell’evento sono stati presentati i risultati della call "Public Art Service", lanciata ad artisti, designer, accademie per raccontare la trasformazione degli spazi pubblici nell'emergenza sanitaria. In un video lo storytelling culturale a più voci con interpretazioni inedite della vita comune e nuove dimensioni del territorio e della città.