sabato 5 ottobre 2013
​Nell'ultimo anno oltre 6 italiani su 10 hanno fatto ricorso all'intervento del sarto e quasi 9 consumatori su 10 tendono a recuperare un capo danneggiato o usurato

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Tornano le riparazioni in proprio, i lavori di sartoria e quanto può far risparmiare le famiglie rispetto all'acquisto di nuovi beni. Lo rileva un'indagine del centro studi Cna, curata dalla Swg, secondo la quale nell'ultimo anno oltre 6 italiani su 10 hanno fatto ricorso a riparazioni sartoriali - con conseguente boom dei laboratori "orlo rapido" e simili - e quasi 9 consumatori su 10 (87%) tendono a recuperare un capo danneggiato o usurato.Il 51% degli interpellati afferma di cercare di arrangiarsi da solo ogni volta che può. Nell'ultimo periodo, la quota di consumatori che recupera un articolo danneggiato o usurato è aumentata di quasi il 60%, coinvolgendo oltre 35 milioni di persone. Nasce così una nuova solidarietà di vicinato, con l'offerta di aiuto reciproco approfittando delle varie competenze. Le nuove abitudini si allargano al resto della casa: l'elettrodomestico difettoso non si cambia più, si cerca di aggiustarlo. Il ricorso a tecnici specializzati per recuperare i macchinari difettosi ha subito, nell'ultimo periodo, un incremento-record, dice l'indagine Cna. Quasi 35 milioni di consumatori hanno fatto retromarcia rispetto al passato, non ricorrendo più all'acquisto immediato e chiamando il professionista specializzato. Ma c'è anche chi (42%) si improvvisa, alla bisogna, idraulico, falegname, elettricista, risparmiando la parcella del tecnico. Rispetto al 2008 un italiano su 4 ha ammesso di ricorrere al fai da te più di prima.Il risparmio travolge la passione dell'italiano per la moda. Oltre 6 su 10 ammettono un taglio drastico alla spesa per l'abbigliamento rispetto a 5 anni fa, contro il 24% che l'ha lasciata invariata. Tra quanti hanno ridotto gli acquisti di abiti e scarpe, il 19% ricorre più spesso alle riparazioni, contro un 39% che acquista meno abiti e il 28% che compra lo stesso numero di capi ma di qualità inferiore. A tagliare sull'acquisto di calzature, sono stati oltre un italiano su 2 (54%). Anche per le scarpe si fa ricorso più di prima alla manutenzione: il 23% assicura di andare più spesso dal calzolaio. Lo stesso per borse e pelletteria: la riduzione di spesa ha interessato il 57% dei consumatori.Tra gli interventi sartoriali, al top ci sono il rammendo (per il 60%), riparazione (65%), cambio di cerniere e zip (67%). Anche riguardo alle piccole riparazioni domestiche e alla tendenza di un italiano su 2 ad arrangiarsi da solo, il motivo sta nella minor disponibilità del portafoglio non nella competenza degli artigiani: il 68% si dice soddisfatto dell'esito degli interventi.
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