martedì 24 febbraio 2015
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​Non c’è più la Svizzera nel grande mosaico mondiale dei cosiddetti paradisi fiscali. Ma restano molti i Paesi dei cinque continenti (da grandi nazioni a micro-atolli sperduti nel Pacifico) compresi nella speciale "black list" del ministero dell’Economia. Si va dal Medio Oriente (Paesi del Golfo in testa), alle ormai paradigmatiche Cayman, passando per colonie e protettorati come Gibilterra o ex tali come Hong Kong, Panama, Macao, Singapore. Per arrivare a dorati luoghi di residenza di vip, come il Principato di Monaco. O altri Principati e Ducati del Vecchio continente, come Andorra e Lichtenstein.Quest’ultimo - oltre alla Confederazione elvetica, Singapore e Montecarlo - fa parte dei Paesi che «hanno ormai definitivamente imboccato la strada della conformità fiscale, spiega l’avvocato e notaio elvetico Paolo Bernasconi, autore della legge svizzera antiriclaggio. E gli "irriducibili" si starebbero orientando verso altre destinazioni: «Dubai, Londra, Mauritius, Serbia, Seychelles, Slovacchia, Slovenia, Tunisia e simili. Ma si tratta di rifugi poco sicuri da altri punti di vista», spiega l’esperto.Questo al momento lo spaccato dei regimi fiscali più appetiti da chi cerca escamotage per non pagare le tasse in patria o pagarne molte meno. Avvalendosi di regimi fiscali più favorevoli o per la mancanza di un adeguato scambio di informazioni. In realtà, si tratta di tre liste basate su diversi criteri. La prima deriva dal decreto ministeriale del 1999 che individua (a seguito della legge del 1998 sulle persone fisiche residenti in territori esteri aventi un regime fiscale privilegiato) i Paesi per cui scatta l’inversione dell’onere della prova per la residenza. La seconda (decreto del novembre 2001) i Paesi in cui scatta la regola della Cfc (Controlled foreign companies). In pratica i redditi conseguiti da un’impresa che si trova in quei territori ed è controllata da un soggetto residente in Italia, sono imputati a quest’ultimo in proporzione alle partecipazioni possedute. Infine, quella del 23 gennaio 2002 riguarda i Paesi per cui scatta la regola dell’indeducibilità dei costi.Tali liste vengono periodicamente aggiornate. A febbraio 2014, in sella il ministro Saccomanni, è stata espunta la Repubblica di San Marino. In dicembre, con Padoan, sono uscite le holding lussemburghesi disciplinate dalla locale legge del 1929, abrogata dal Granducato nel 2006.
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