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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il regolamento attuativo dell'Erasmus +, il programma relativo ad attività nell’ambito dell’istruzione, formazione, gioventù e sport, che sostituisce tutti i progetti di mobilità europea fino a ora esistenti. Beneficiari del programma circa quattro milioni di soggetti, tra cui due milioni di studenti di scuola superiore, 500mila giovani per attività di volontariato all’estero e scambi giovanili e più di 125mila tra scuole e istituti di formazione, interessati a dare vita a partenariati strategici. Il documento prevede uno stanziamento, da qui al 2020, di circa 14 miliardi e 700 milioni di euro. È di un miliardo e 800 milioni il fondo stanziato per il 2014. Il 77,5% sarà assegnato ad attività di istruzione e formazione (suddivise tra istruzione superiore, scolastica, professionale e apprendimento degli adulti); il 10% alla gioventù, in particolare per attività di mobilità internazionale; il 3,5% ai prestiti destinati agli studenti; il 3,4% a finanziamenti per le agenzie nazionali che gestiscono il programma e i restanti saranno suddivisi tra lo sport e la copertura di spese amministrative.All’Italia andrà il 10-15% dell’importo totale dei finanziamenti. Dunque una cifra pari a poco più di due miliardi e 200milioni, suddivisi per sette anni (circa 320 milioni di euro l'anno).Sono ammessi istituzioni, organizzazioni e consorzi appartenenti agli stati membri dell’Ue, ai Paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), agli stati candidati all’ingresso nell’Unione Europea, cioè Turchia e Repubblica di Macedonia e, infine, alla Svizzera. Non sono consentite domande da parte di singoli candidati.Chi intende partecipare deve consultare sul sito di Erasmus + l’elenco delle agenzie nazionali che si occuperanno della gestione delle candidature e alle quali bisogna inviare i documenti necessari per poter richiedere i finanziamenti. Al momento la documentazione completa non è ancora disponibile. Tra pochi giorni sarà possibile scaricarla dal sito di Erasmus +. È possibile inviare le richieste anche all’Agenzia europea per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura, con sede a Bruxelles.