• aumenta fino a un miliardo e 50 milioni di euro (+ 100 milioni di euro rispetto al 2009) la cifra investita dalle imprese con più di 100 dipendenti per sostegno umanitario, ambiente, arte e cultura, welfare aziendale; • i cosiddetti big-investors si confermano le imprese dell’Italia nord-occidentale e del sud ed isole, con investimenti medi pro capite nel 2011 pari a 210.000 euro contro i 161.000 del 2009. • 1 azienda su 2 prevede la figura di un responsabile interno cui delegare la supervisione delle attività di CSR (+ 5% dal 2009); • Il 50% delle aziende adotta un proprio codice etico;• continua a crescere l’attenzione verso i dipendenti da parte delle aziende, in quella che è detta “dimensione interna” della CSR, con iniziative dedicate al miglioramento delle condizioni lavorative e al welfare aziendale per migliorare i rapporti e le dinamiche interne.Fra i vincitori delle passate edizioni laureati dalla Bocconi alla Sapienza, da Tor Vergata alla Federico II di Napoli, dalla Ca’ Foscari all'Università di Bologna, alle Università delle Isole a quella della Valle d’Aosta, con facoltà inerenti non solo il mondo dell’economia e dell’ambiente, ma anche quello dell'ingegneria, dell'architettura, della comunicazione, della formazione, delle lettere, della sociologia, delle scienze politiche e della giurisprudenza.Tra le istituzioni patrocinanti Presidenza del Consiglio, Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Finanze, degli Esteri, dell'Università, del Lavoro, CNEL, AIDP, Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma.
Ai vincitori stage in aziende o associazioni e la pubblicazione della tesi. Bando su www.premiosocialis.it e la pagina Facebook. Gli investimenti nel sociale delle imprese crescono nonostante la crisi o forse grazie a essa.
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