I contratti aziendali e territoriali depositati dalle imprese per permettere ai lavoratori di usufruire della detassazione dei premi di produttività sono 18.716. Lo fa sapere il ministero del Lavoro in una nota. Le
norme sulle somme erogate a titolo di premio di produttività prevedono che si abbia un'imposta sostitutiva al 10% fino a un massimo di 2mila euro di premio annuo (2.500 nel caso di coinvolgimento dei lavoratori nell'organizzazione del lavoro) purché il reddito annuo da lavoratore dipendente nell'anno precedente non superi i 50mila euro.
Il 15 luglio 2016 era il termine per effettuare l'invio dei modelli relativi agli accordi sottoscritti nel 2015. Alla data del 13 gennaio 2017 - fa sapere il ministero - sono state compilate 18.716 dichiarazioni di conformità, redatte secondo l'articolo 5 del dm 25 marzo 2016, di cui 11.499 si riferiscono a contratti sottoscritti nel 2015. Dei 18.716 contratti depositati, 14.597 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività,10.911 di redditività, 8.333 di qualità Inoltre 1.985 contratti prevedono un piano di partecipazione e 3.872 prevedono misure di welfare aziendale.
Per il 2017 le regole sulla detassazione del premio di produttività sono cambiate con l'aumento del tetto del premio e di quello per il reddito da lavoro dipendente per avere diritto all'incentivo. Il bonus aziendale legato alla produttività ha un'imposta sostitutiva al 10% fino a un massimo di 4mila euro annui. Potrà avere
l'incentivo il lavoratore che ha un reddito annuo lordo da lavoro dipendente fino a 80mila euro (prima del 2017 era 50mila).
Su 18.716 dichiarazioni di conformità sui contratti aziendali 5.283 si riferiscono a aziende lombarde, 3.063 a imprese dell'Emilia Romagna e 2.642 a realtà produttive venete. In pratica oltre la metà dei contratti aziendali certificati arriva da tre regioni.