La
green economy creerà, da qui al 2020, oltre 250mila posti di lavoro in Europa a cui si devono aggiungere altri 1.061.000 posti che saranno creati dalla
white economy, quella relativa alla frontiera dell'efficienza energetica, dalla riqualificazione energetica, alla climatizzazione e l'illuminazione. Per questo motivo Mce, Mostra Convegno Expocomfort, manifestazione biennale nell'impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili, pubblica una guida con i consigli per orientarsi nel labirinto della normativa italiana e intraprendere i nuovi lavori
green che contano circa 54 figure professionali differenti.Secondo lo United Nations Environmental Programme (Unep) si definiscono
green jobs molteplici lavori diversi nel settore agricolo, manifatturiero, della ricerca e sviluppo, amministrativo e delle attività di servizio che contribuiscono sostanzialmente a preservare e rafforzare la qualità dell'ambiente, a proteggere l'ecosistema e la biodiversità, a ridurre i consumi di energia, materiali e materie prime come l'acqua a minimizzare e a ridurre i processi di inquinamento dell'ambiente. Lo sviluppo della
green e
white economy influenzerà l'occupazione in due modi: con la creazione di nuove professionalità come l'esperto di gestione dell'energia, l'energy auditor e il certificatore energetico, e con l'adattamento di figure professionali esistenti che richiedono nuove qualifiche, come il frigorista e l'Installatore.L'offerta formativa conta di innumerevoli corsi. A fine 2009 si contavano già 2.033 percorsi diversi. Fra questi, 1.129 erano corsi di formazione, 696 corsi universitari, 208 percorsi post-laurea. Un'ulteriore complicazione è dovuta al fatto che la legislazione è differente a seconda della Regione di riferimento e solo quelle istituzioni che ancora non hanno legiferato in materia si riferiscono alla normativa statale. I frigoristi, per esempio, hanno a disposizione solamente tre mesi per confermare i certificati provvisori.Al momento ci sono ancora 36.429 imprese con certificato provvisorio che dovranno accalcarsi in questo trimestre di fuoco presso gli otto enti di certificazione attualmente accreditati. Stesso discorso vale per i tecnici, che devono ottenere un certificato a loro volta. Sono oltre 57mila quelli con il provvisorio. Dal primo agosto 2013, gli installatori hanno l'obbligo di ottenere dei patentini per installare impianti a energia rinnovabile. Un tema particolarmente rilevante poichè sul territorio nazionale operano 99.269 impiantisti elettrici e 84.692 nel settore riscaldamento e climatizzazione. Il 12 luglio è entrato in vigore il regolamento sui requisiti professionali dei soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici: il certificatore energetico, un tecnico abilitato che può operare come libero professionista o alle dipendenze di enti pubblici e privati d'ispezione nel settore delle costruzioni edili, società di servizi energetici.Possono svolgere l'attività di certificatore i tecnici laureati in Ingegneria, Architettura, Agraria e Scienze forestali oppure quelli con diploma industriale, di geometra, o di perito agrario. I tecnici devono essere iscritti a un ordine professionale, ma non in Lombardia. In alternativa, il tecnico può decidere di frequentare un corso di formazione di almeno 64 ore sulla certificazione energetica degli edifici al termine del quale diventa certificatore energetico. Il corso di formazione è obbligatorio, invece, per tutti i tecnici non abilitati alla progettazione di edifici e impianti e per quelli in possesso di lauree e diplomi tecnici diversi dai precedenti. Anche gli ingegneri hanno bisogno di una costante formazione: per esercitare la professione l'iscritto all'albo deve essere in possesso di un minimo di 30 crediti formativi professionali. Anche per gli architetti partirà la formazione obbligatoria, dal prossimo anno.Il primo periodo di valutazione dell'aggiornamento sarà dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016. In quest'arco di tempo gli architetti dovranno maturare 60 crediti formativi. Fra le professioni che richiedono un alto grado di specializzazione
green e necessarie certificazioni e qualifiche ci sono i manager del governo del territorio (laurea di 2° livello in Ingegneria dell'ambiente e del territorio, master di due anni in temi di gestione delle risorse, dell'ambiente, del rischio, della sostenibilità), manager esperto nella Programmazione energetico-ambientale-territoriale (laurea 2° livello in Ingegneria meccanica, dell'ambiente e del territorio; master di due anni in temi di gestione dell'energia, delle risorse, della sostenibilità) ed esperto di Progettazione di sistemi di energie rinnovabili (laurea di 2° livello in Ingegneria meccanica; master in Fonti rinnovabili).