lunedì 10 settembre 2012
​L'Istat rivede al ribasso il calo del Prodotto interno lordo, che è stato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre 2011.
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​La spesa delle famiglie sul territorio nazionale nel secondo trimestre 2012 ha registrato un calo del 3,5%, dovuto a diminuzioni del 10,1% degli acquisti di beni durevoli, del 3,5% per quelli non durevoli e dell'1,1% per gli acquisiti di servizi. Lo comunica l'Istat, in base ai dati sul Pil. L'Istat ha rivisto al ribasso il dato sul Pil nel secondo trimestre 2012: il calo è stato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre 2011, rispetto alla stima preliminare, diffusa ad agosto, che indicava un calo congiunturale dello 0,7% e su base annua del 2,5%.
l calo del Pil del 2,6%, registrato nel secondo trimestre 2012 rispetto allo stesso trimestre del 2011, è il dato peggiore dal quarto trimestre 2009, quando il calo era stato del 3,5%. Lo comunica l'Istat. Su base congiunturale il calo dello 0,8% invece era stato registrato anche nel primo trimestre dell'anno.Nel secondo trimestre del 2012 tutti i grandi comparti di attività economica registrano una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -1,9% per l'agricoltura, -1,6% per l'industria e -0,5% per i servizi. Lo comunica l'Istat (con i dati sul Pil), aggiungendo che in termini tendenziali il valore aggiunto è aumentato dello 0,9% nell'agricoltura, mentre è diminuito del 6% nell'industria in senso stretto, del 6,5% nelle costruzioni e dell'1,1% nel complesso dei servizi.
 
 
 
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