Il ceo di Royal Philips Roy Jakobs - Ansa
La multinazionale olandese Philips annuncia il taglio di 4mila dipendenti (su 80mila) a livello mondiale, pari al 5% dei lavoratori. Una decisione “difficile ma necessaria” l’ha definita il neo presidente e ceo di Royal Philps, Roy Jakobs.
A spingere verso questa direzione i dati trimestrali con una contrazione delle vendite, stimate in 4,3 miliardi di euro (-5%), in linea con le indicazioni fornite due settimane fa: i nuovi ordini sono diminuiti del 6% dopo la crescita del 47% nel terzo trimestre del 2021. Philips registra una perdita operativa per 1,5 miliardi di euro rispetto all'utile da 358 milioni dello stesso periodo 2021. L'Ebita rettificato è di 209 milioni, pari al 4,8% delle vendite, rispetto a 512 milioni (12,3%) del terzo trimestre del 2021.
Jakobs - in carica dal 15 ottobre - ha sottolineato come “negli ultimi anni l’azienda non è stata all’altezza delle aspettative degli stakeholder” e ha annunciato “la decisione di ridurre immediatamente la forza lavoro di circa 4.000 ruoli a livello globale, cosa che non prendiamo alla leggera e attueremo nel rispetto dei colleghi coinvolti”. Il taglio dei dipendenti costerà 300 milioni di euro nei prossimi trimestri. La Borsa ha accolto con una flessione ma senza strappi (il titolo perde l'1,2% a 13,1 euro ad Amsterdam) l'annuncio della ristruturazione e la trimestrale.
“La mia priorità immediata è quindi quella di migliorare l'execution in modo da poter iniziare a ricostruire la fiducia dei pazienti, dei consumatori e dei clienti, nonché degli azionisti e degli altri stakeholder. Lo faremo innanzitutto rafforzando ulteriormente la nostra gestione della sicurezza e della qualità dei pazienti e affrontando le varie sfaccettature del richiamo di Philips Respironics”, ha detto il ceo riferendosi ai richiami che il gruppo ha dovuto fare sui dispositivi medici presso i consumatori. Il caso dei respiratori difettosi, emerso lo scorso giugno, ha coinvolto circa 5 milioni di apparecchi, principalmente negli Usa, ed ha portato a costi aggiuntivi per riparazioni per 900 milioni di euro e ad un danno finanziario stimato in 15 miliardi di capitalizzazione.
In Italia il gruppo Philips è presente dal 1923: la sede storica in piazza IV Novembre a Milano è stata poi trasferita a Monza e nel 2018 è tornata a Milano in zona Bicocca.