Nel 2014 il 45% dei manager over 55 che hanno cambiato lavoro sono con un contratto a tempo determinato e hanno percepito una retribuzione, per il 70% dei casi, uguale o più alta rispetto al lavoro precedente. I manager over 55 che invece hanno cambiato lavoro con un contratto a tempo indeterminato sono stati il 28%, con una retribuzione, per il 40% dei casi, uguale o più alta rispetto al lavoro precedente. Inoltre, il 5% si sono ricollocati a partita Iva e il 22% con iniziative imprenditoriali.Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio di Spinlight Counseling, società di outplacement, che evidenzia anche che sono aumentate le ricerche di quadri e dirigenti dai 55 anni in su con competenze ed esperienze già consolidate (il 22% in più rispetto al 2013). I motivi di questo aumento di ricerche di personale over 55 nel 2014 sono dovute al prolungamento della vita lavorativa con l’aumento dell’età pensionabile (33 per cento del campione intervistato); la crescita del tasso di disoccupazione di ultracinquantenni che, quindi, sono disponibili a valutare opportunità professionali al fine di poter maturare gli anni necessari al raggiungimento dell’età pensionabile (31%), una maggiore flessibilità degli over 55 a rivedere le proprie richieste retributive con la conseguenza di costi più contenuti per le aziende (22%).I manager over 55 hanno cambiato lavoro soprattutto in questi settori: industria 36%, bancario/assicurativo 12%, altri servizi avanzati alle aziende, soprattutto nell’It, 34%. Le posizioni più facilitate alla ricollocazione sono state quelle commerciali e le funzioni di staff.“Si temono due effetti negativi per il mercato del lavoro: da un lato che le aziende, in situazioni di incertezza, preferiscano accelerare piuttosto che ritardare un licenziamento, dall'altro che ben pochi accettino di cambiare azienda perdendo importanti diritti acquisiti”, spiega
Giulio Bertazzoli, partner di Spinlight Counseling. “Sicuramente a livello giuslavoristico questi effetti avranno un impatto sul mercato del lavoro, ma negli ultimi anni è intervenuto in una buona parte di dirigenti over 50 una presa di coscienza nel rapporto con l’azienda e con il posto di lavoro: oggi l’azienda viene vissuta in termini più contrattuali che in termini di “appartenenza” e la propria professionalità costruita negli anni di lavoro un punto di forza per permettere scelte differenti, stante comunque la “paura” di subire la volontà dell’azienda in maniera più o meno inaspettata". Esiste un mercato del lavoro per gli over 50 basato sulle competenze e sulla flessibilità, aziende che vogliono persone “che non debbano fare carriera” e che siano velocemente preparate e motivate ai risultati. "Tutto questo significa contratti a tempo determinato e consulenze con periodi più o meno lunghi - spiega ancora Bertazzoli -. Dal punto di vista normativo l’ostacolo principale al ricollocamento dei dirigenti senior è la mancanza di supporto e di strumenti per trovare opportunità sul mercato del lavoro; ad esempio l’utilizzo di uno strumento come l’outplacement aiuterebbe la ricollocazione. Inoltre un cambio di mentalità da parte delle aziende verso questa popolazione agevolerebbe il reinserimento in posizioni manageriali”.