lunedì 10 marzo 2014
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Per la Ue "la priorità è naturalmente di mettere in atto politiche a favore della crescita e dell'occupazione, senza disperdere l'enorme risultato delle finanze pubbliche accumulato. Sarebbe una sciocchezza per fare un understatement". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, a margine dell'Eurogruppo a Bruxelles."Ho approfittato dell'usanza con i nuovi membri per esporre all'Eurogruppo a grandi linee il programma di Governo basato su aggiustamenti strutturali" improntati "su orizzonti temporali di medio termine cioè l'orizzonte che si è posto il Governo". Lo ha detto il ministro dell'Economia al suo debutto a Bruxelles. "Il programma - ha aggiunto - passa per riforme strutturali, riduzione del cuneo coperto in modo permanente da tagli di spesa, condizione importante per garantire la sostenibilità di bilancio"."I numeri che abbiamo sott'occhio - ha detto ancora Padoan - sono più vicini a quelli della Commissione di quanto non fossero in passato. Il mio atteggiamento e' di esser prudente, preferisco tenermi basso". E parlando delle riforme per crescita e lavoro ha sottolineato che "bisogna cominciare subito. I risultati saranno crescenti nel tempo e probabilmente veramente significativi nel giro di 2-3 anni".Intanto proprio oggi Bruxelles attraverso il portavoce del commissario alle Politiche regionali Johannes Hahn fa sapere che con la rinegoziazione della programmazione 2007-2013 tra l'Ue e l'Italia sono stati liberati 12 miliardi di euro di fondi nazionali. L'Italia, che in un primo tempo aveva programmato di cofinanziare al 50%, ha abbassato le sue aliquote al 25%.La priorità assoluta è e sarà la crescita, perché è sopratutto dall'andamento dell'economia e dalla spinta che si riuscirà ad imprimere al Pil che dipenderà anche l'assestamento dei conti pubblici italiani, deficit e debito, note dolenti su cui anche negli ultimi giorni non sono mancati gli appunti dell'Unione europea.Il lavoro del governo sarà quindi concentrato su crescita e occupazione, partendo dalla riduzione delle tasse sul lavoro - finanziata soprattutto con la spending review - e proseguirà con il processo di privatizzazioni avviato dall'esecutivo Letta. Gli impegni all'Eurogruppo sono preceduti per Padoan da un primo incontro bilaterale con Herman Van Rompuy, presidente stabile del Consiglio Ue, ma non è escluso che il ministro possa incontrare faccia a faccia anche il Commissario agli Affari economici, Olli Rehn.Poi l'avvio ufficiale dei lavori concentrati su Grecia e Cipro e, all'Ecofin, sull'unione bancaria. La messa a punto del sistema di vigilanza unica europea dovrebbe essere alle battute finali e c'è già chi prevede possibili sessioni notturne per arrivare ad una soluzione finale che possa passare a breve all'esame di Strasburgo. Non è escluso però che i tempi possano allungarsi ancora, arrivando fino all'Ecofin di aprile. Una strategia che alcuni Paesi sarebbero pronti a perseguire per restringere il più possibile il campo di azione del Parlamento, costretto, se i tempi tecnici prima dello scioglimento e delle nuove elezioni dovessero essere troppo corti, ad approvare il pacchetto in arrivo così com'è, senza la possibilità di apportare modifiche.Qualsiasi sia l'esito della riunione, Padoan dovrà comunque tornare a Roma entro mercoledì mattina. Il 12 è infatti in programma l'atteso consiglio dei ministri in cui il governo svelerà ufficialmente le carte sui primi grandi provvedimenti: jobs act, piano casa, edilizia scolastica e, forse - se i nodi saranno sciolti - anche sul taglio del cuneo fiscale.
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