Operatore sanitario assiste anziano - Archivio
L’emergenza Coronavirus in questo momento sta concentrando la richiesta di infermieri soprattutto verso i tanti ospedali che si trovano in prima linea nella lotta al Covid-19 e la copertura delle esigenze in terapia intensiva si riflette inevitabilmente sui più anziani soprattutto nelle regioni del Nord Italia. Le misure straordinarie di investimento sul personale sanitario previsto dal governo in queste settimane e che prevedendo l’assunzione di 20mila operatori sanitari, di cui 10mila infermieri, avranno inevitabili ricadute sulle cliniche private e soprattutto sulle case di riposo. Si sta innescando un deleterio effetto “sottrazione” che avrà ricadute sensibili nel breve/medio termine sugli standard assistenziali riservati alle persone più anziane.
I numeri. Le case di riposo in Italia sono circa 7.500 e sono in costante crescita visto il trend di invecchiamento della popolazione e la contestuale e crescente affermazione dell’assistenza degli anziani, soprattutto non autosufficienti, al di fuori del perimetro familiare. In un decennio le strutture di assistenza agli anziani sono cresciute del 40% e i posti letto nel solo settore privato sono passati da 159mila a oltre i 224 mila. In totale 7 posti letto su 10 sono gestiti dal privato. Tenuto conto che i non autosufficienti over 65 sono oltre i 2,8 milioni e che si prevede che nel 2030 raddoppieranno e facile intuire il fabbisogno costante di infermieri in questo settore.
«Solo in questi giorni di emergenza abbiamo collocato circa 400 infermieri negli ospedali ma contestualmente stiamo assistendo ad una sorta di mini-esodo degli infermieri dalle case di riposo private verso le strutture ospedaliere – spiga Filippo Bruni, responsabile della Divisione Sanità di Orienta-. È un trend costante che sta evolvendo di giorno in giorno sotto i nostri occhi con potenziali ricadute problematiche sull’assistenza sanitaria per i nostri anziani non autosufficienti. Al momento grazie all’impegno encomiabile dei professionisti sanitarie all’ottimizzazione organizzativa dei responsabili delle strutture la situazione è ancora sotto controllo. Di questo passo, tuttavia, a breve avremo un’emergenza infermieri nella case di riposo. E’ evidente che la coperta è corta in questo momento e la priorità della lotta all’epidemia del Covid 19 sta catalizzando tutte le attenzioni, ma bisogna tenere sotto stretto controllo quello che sta accadendo nelle strutture di assistenza agli anziani. E’ utile segnare, inoltre, che in questo momento stiamo coprendo la richiesta di infermieri anche grazie alla disponibilità di operatori del Sud Italia a trasferirsi verso strutture del Centro-Nord».