giovedì 26 novembre 2015
Al centro un futuro sistema di relazioni industriali per rilanciare la partecipazione dei lavoratori anche ai processi produttivi.
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Riparte il confronto tra Cgil, Cisl e Uil sul nuovo modello contrattuale. Le tre segreterie si sono incontrate ieri mattina, nella sede della Uil, condividendo «la necessità di elaborare una proposta unitaria che abbia come obiettivo la costruzione di un moderno e innovativo sistema di relazioni industriali» nel Paese. L’incontro è stato giudicato «positivo» e si è fissato un nuovo appuntamento per il 2 dicembre.Comune l’obiettivo di recuperare potere d’acquisto incrementando i salari, ma è da vedere a quale parametro legare gli aumenti (l’inflazione media europea veniva indicata nella precedente proposta della Cisl, il Pil in quella della Uil). Tre i pilastri su cui deve fondarsi un moderno sistema di relazioni industriali: l’estensione e qualificazione della contrattazione, a tutti i livelli; la sperimentazione di nuovi livelli di partecipazione dei lavoratori al governo dei processi produttivi aziendali; il consolidamento delle regole della rappresentanza e rappresentatività definite con il Testo unico del 10 gennaio 2014.«Siamo partiti bene» ha detto Fabrizio Solari, segretario confederale della Cgil. «Ci sono le basi per produrre una sintesi comune», ha sottolineato Tiziana Bocchi, segretario confederale della Uil. Ha parlato di «giornata significativa, importante» anche Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl.Intanto è stata trovata l’intesa per il rinnovo contrattuale dei chimici e si è avviata la trattativa per gli alimentaristi. Per i metalmeccanici l’incontro tra Federmeccanica, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm è fissato al 4 dicembre. Per il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, bisogna «collegare i salari alla produttività, ai risultati delle aziende», una volta ottenuti. Il rappresentante degli imprenditori lo ha ridetto in occasione della presentazione della 136ª indagine dell’industria metalmeccanica, che attesta una battuta d’arresto nella ripresa dell’attività produttiva nel terzo trimestre 2015, sugli stessi livelli del precedente trimestre.
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