Meno decurtarzioni per i lavoratori che ricevono la Naspi - Archivio
Una buona notizia per chi ha perso il posto di lavoro. Fino a fine anno, riceverà un’importo di Naspi più elevato (la Naspi è l’indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti), grazie alla sospensione del meccanismo di decurtazione (3% a partire dal quarto mese in poi). Non ci sarà necessità di farne richiesta all’Inps, perché tutto verrà riconosciuto automaticamente da parte dell’Inps. A precisarlo, tra l’altro, è stato proprio l’istituto di previdenza (messaggio n. 2309/2021), illustrando alcune delle misure introdotte dal dl n. 73/2021 (cosiddetto Sostegni-bis).
La Naspi è l’indennità di disoccupazione riservata ai lavoratori che perdono involontariamente il proprio lavoro, anche per dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto durante la procedura conciliativa nei licenziamenti. L’importo è pari al 75% della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni (ci sono dei limiti minimi e massimi da rispettare); a partire dal quarto mese in poi, l’importo viene ridotto in misura del 3% per ciascun mese di percezione. Il decreto Sostegni-bis ha previsto la disapplicazione di questo taglio progressivo fino al 31 dicembre 2021 stabilendo, però, che, dal successivo 1° gennaio 2022 l’importo sia aggiornato considerando le decurtazioni inapplicate nei mesi trascorsi. L’Inps, in merito, ha precisato che la sospensione vale per le prestazioni in pagamento dal 1° giugno 2021, che pertanto sono confermate nell’importo vigente all’entrata in vigore del Sostegni-bis (quindi al 26 maggio 2021). Idem per le prestazioni decorrenti tra il 1° giugno e il 30 settembre. Infine, l’Inps ha precisato che, per avere riconosciuta la sospensione della decurtazione, non serve presentare alcuna domanda, perché si procederà d’ufficio. Vale la pena ricordare che il decreto Sostegni ha previsto, dal 23 marzo al 31 dicembre, anche una facilitazione per il diritto alla Naspi, disapplicando il requisito della «occupazione» (30 giornate nei 12 mesi precedenti la perdita del lavoro).
Il decreto Sostegni-bis, ha ricordato sempre l’Inps, ha introdotto anche un’indennità una tantum a favore dei lavoratori del settore agricolo e della pesca, il cui importo è pari a:
• 800 euro per gli operai agricoli a tempo determinato che, nel 2020, hanno effettuato almeno 50 giornate di lavoro agricolo (l’indennità non si cumula con le altre indennità del decreto Sostegni, né con le proroghe del decreto Sostegni-bis, ma si cumula con l’assegno ordinario d’invalidità);
• 950 euro per i pescatori autonomi, compresi soci di coop, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime, interne e lagunari.
L’Inps ha rinviato a successiva nota la comunicazione dei termini di presentazione dell’istanza.
Il decreto Sostegni-bis, ha ricordato infine l’Inps, opera la replica dell’una tantum già prevista dal decreto Ristori, pari a 1.600 euro nei settori turismo, stabilimenti termali e spettacolo; ai lavoratori intermittenti; lavoratori autonomi occasionali; incaricati alle vendite a domicilio.