A conclusione del corso di perfezionamento
Share(D)esign – Design per lo sviluppo locale sostenibile, dopo cinque settimane di lavoro intenso e appassionato dei 40 giovani designer iscritti, sono stati esposti i progetti e i prodotti realizzati a Dar Bellarj, e rimarranno in mostra fino al
30 novembre.Tutti i progetti nascono proprio da questo incontro/scambio tra culture e saper fare diversi, la cultura italiana e quella marocchina, ma anche africana vista la presenza di numerosi studenti dell'Africa subsahariana all'Esav; il Design e l'artigianato. L'intento è quello di cercare di recuperare una tradizione molto forte e importante e di farla diventare un elemento di competitività e di sviluppo attraverso il contributo del design e dell'innovazione. In questo senso i progetto realizzati a quattro mani e più da designer e artigiani, hanno cercato di portare un valore aggiunto nell'utilizzazione dei materiali, innovando tecniche e forme e cercando di ridare agli oggetti quel valore intrinseco che va al di la della pura funzione.Il progetto ha suscitato un grandissimo interesse tanto che altre associazioni come la Fondation Orient Occident con il programma Migrantes du Monde, l'Association Dar Bellarj pour la culture au Maroc così come artigiani e designer di Marrakech hanno prestato il loro lavoro per la realizzazione dei prototipi, è il caso dell'Atelier Tadert Titbirine di Brigitte Perkins e di Art Ouarzazate di Samad. L'esposizione si svolge nello spelendido quadro di Dar Bellarj, gentilmente messo a disposizione dalla Fondazione stessa. Questo prestigioso sito patrimoniale, già sede dell'Esav quando fu aperta, nel cuore più antico e vero della Medina di Marrackech, fu l'antico ospedale delle Cicogne, dalla narrazione popolare per cui un artigiano che vi lavorava aveva il dono di curare gli uccelli ammalati e soprattutto le cicogne considerate sacre dalla cultura locale.Marrackech, luogo di incontro e di scambio fin dalle sue antiche origini, terra di migrazioni dall'Africa subsahariana e dall'Europa, è anche la prima tappa nelle migrazioni delle cicogne che dall'Europa vanno all'Africa e viceversa. Dar Bellarj, in questo senso sembra ritrovare le sue origini accogliendo ancora una volta un'esperienza di incontro e di condivisione fra più culture.Una giuria ha giudicato i cinque migliori progetti, che hanno ricevuto un premio in denaro offerto dal Centro Sperimentale del Mobile – di Poggibonsi. I prototipi, di proprietà dei promotori, verranno esposti a mostre e potranno essere riprodotti sia dai designer, sia dagli artigiani (a nome di entrambi) in una ottica di open source design. Già dopo l’inaugurazione della mostra alcuni prodotti sono stati richiesti da Riad e da attività commerciali.I ragazzi si sono dichiarati felici dell’esperienza e molti pensano di proseguire su questa strada che alcuni hanno iniziato per curiosità e altri addirittura pensando di fare una vacanza a Marrakech.Sito:
http://www.darbellarj.org/ https://www.facebook.com/design.unifi.it