I dati americani sulla disoccupazione hanno rilanciato l'allarme recessione e ieri le Borse europee sono colate a picco, bruciando 180 miliardi di euro di capitalizzazione, e ritrovandosi con gli indici in prossimità dei minimi degli ultimi cinque anni. Scontato senza alcun effetto il taglio di 75 punti base dei tassi d'interesse deciso giovedì dalla Bce, ieri l'indice Dj Stoxx 600 ha chiuso in calo del 3,8%, portando il saldo settimanale a un -8%. Già ieri mattinata, prima che si conoscesse il dato choc della disoccupazione americana " con 533mila posti persi solo a novembre " i mercati avevano dovuto incassare le previsioni sconfortanti della Bundesbank secondo cui il 2009 sarà per l'economia tedesca l'anno peggiore degli ultimi 16 anni. In Europa le vendite hanno riguardato tutti i comparti, senza eccezioni. Milano ha perso quasi il 5%, Londra il 2,74%, Parigi il 5,48%, Francoforte il 4%. A sorpresa, scommettendo invece sulla concessione di aiuti all'industria dell'auto, Wall Street è tornata in positivo. La recessione continua dunque a terrorizzare l'Europa. Ieri la Deutsche Bank è arrivata a ipotizzare una contrazione del 4% del Pil tedesco nel 2009. Mentre in Spagna è crollata ad ottobre la produzione industriale: la flessione è stata del 12,8% su base annuale corretta per giorni lavorativi, nel mese di settembre la contrazione era stata pari al 9,1%. Si tratta del sesto mese consecutivo in territorio negativo. Pessimo il dato sulla produzione dei beni intermedi, il punto chiave della filiera produttiva (-19,4%), in calo dell'8,3% la produzione dei beni di consumo e del 13,8% quella di beni di investimento. Tensioni, intanto, tra la Germania da una parte e Francia Gran Bretagna dall'altra. Il governo tedesco non ha gradito il mancato invito al vertice anti-crisi della settimana prossima a Londra: Angela Merkel non siederà al tavolo con Gordon Brown, Nicolas Sarkozy e Jose Manuel Barroso, ma un portavoce del governo ha ricordato ieri che senza la potenza economica più grande d'Europa non è possibile fare alcunché per far ripartire la domanda nei Ventisette. La notizia del mini-summit è arrivata giovedì sera con un comunicato di Downing Street, che annunciava un incontro nella capitale del Regno Unito tra il premier britannico Brown, il presidente francese e presidente di turno Ue Sarkozy e il numero uno della Commissione europea Barroso.In controtendenza i listini di Wall Street, che a poco più di un'ora dalla chiusura hanno virato in territorio positivo, nonostante i pessimi dati sul fronte dell’occupazione diffusi in mattinata dal dipartimento del Lavoro americano. Il Dow Jones si è assestato a +3,43% a 8.663,69 punti, il Nasdaq sale del 4,48% a 1.510,39 punti, mentre lo S&P 500 segna un +3,90% a 878,18 punti. Nel corso della mattinata i listini newyorchesi avevano registrato forti perdite sulla scia delle pessime notizie provenienti dal fronte dell’occupazione, che hanno aggravato le preoccupazioni degli investitori per il rallentamento dell’economia americana.