Sono stati 1,3 milioni gli italiani 'con la valigia' nel 2014, che
hanno trasferito la propria residenza all’interno dei confini nazionali,
dato in calo rispetto al 2013, dove si contavano circa 10mila movimenti
in più (-3,6%). Ed è la Lombardia la 'terra promessa' dei migranti di
mezza Italia. È quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio studi della
Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat.
Si tratta di un fenomeno che riguarda principalmente la popolazione
di nazionalità italiana (81,8%), di cui l'età media è di 34,8 anni per
gli uomini e 36 per le donne, e il 75% dei trasferimenti avviene in età
lavorativa (18-64 anni). Tra chi 'migra' nella Penisola, gli spostamenti
sono principalmente a breve e medio raggio: il 60,3% si muove nella
stessa provincia, il 15,3% in un'altra provincia della stessa regione.
Mentre gli spostamenti interregionali rappresentano il 24,3% della
migrazione interna in Italia diretta principalmente verso la
'macroregione' Lombardia-Piemonte-Emilia Romagna, ben collegata
dall’arteria dell’alta velocità.
Guardando al numero dei trasferimenti di residenza tra comuni
italiani per regione, dunque, la Lombardia resta il 'sogno americano':
scelta come prima regione di destinazione per chi 'parte' da Basilicata,
Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia,
Toscana e Veneto. Al secondo posto il Lazio e poi Piemonte ed Emilia
Romagna. Le regioni in cui il saldo migratorio, vale a dire la
differenza tra iscrizioni e cancellazioni per cambi di residenza in
Italia, è più alto sono Trentino Alto Adige (2,5 trasferimenti ogni
mille abitanti) Emilia-Romagna (1,7), e Lombardia (1,3). Si parte di più
da Basilicata (-2,9), Calabria (-2,8) e Campania (-2,6).
Considerando il saldo migratorio, vale a dire la differenza in
valori assoluti tra iscrizioni e cancellazioni dovute a trasferimenti di
residenza tra diversi Comuni, in rapporto alla popolazione residente,
sono Bologna, Como e Trieste le province più attrattive per gli italiani
che cambiano vita: a Bologna si registrano 3,7 trasferimenti ogni mille
abitanti, a Como a 2,9 e a Trieste 2,7, mentre i valori a Milano e Roma
scendono rispettivamente a 2,1 e 1,9 spostamenti di residenza ogni
mille abitanti.
Meno attrattive le province del Sud: si registrano perdite
soprattutto nelle province di Vibo Valentia (-4,2 trasferimenti ogni
mille abitanti), Caltanissetta (-3,9), Enna (-3,8) e Reggio Calabria
(-3,8). Guardando al valore assoluto del saldo migratorio interno per
provincia, Roma e Milano sono in testa alla classifica rispettivamente
con 8.055 e 6.755 trasferimenti di residenza da fuori provincia.
Verso il capoluogo lombardo arrivano anche da fuori regione, circa 1
su 10 di chi si trasferisce da Barletta va a Milano, percentuale
elevate anche da Novara (l’8,3% sul totale dei trasferimenti dei
novaresi), Caltanissetta (7,2%), Reggio di Calabria (6,8%) e Crotone
(6,7%). Da chi arriva fuori dal Lazio, Roma è preferita da L’Aquila (il
17,8% degli aquilani che si spostano in Italia è diretto verso la
capitale), Isernia (11,4%), Terni (10,8%), Potenza, (8,4%) e Matera
(8,1%).