"Per partecipare alla 'rivoluzione' per cambiare il lavoro, noi abbiamo avviato un progetto che si chiama Produttività e benessere. È un contenitore all'interno del quale ci sono varie attività, che riguardano smart welfare, welfare company, la conciliazione dei tempi, la conciliazione di maternità e lavoro, la formazione continua, perché occorre sempre più imparare a imparare". Ad annunciarlo è Guido Carella, presidente di Manageritalia.
"È un progetto ambizioso - ammette - e presuppone tre obiettivi importanti. Innanzitutto, diffondere più managerialità, perché questo è un gap che crea oltremodo negatività nel nostro sistema produttivo rispetto ad altri paesi. Occorrono poi nuovi modelli organizzativi e la collaborazione di tutti gli attori che partecipano ai processi produttivi ed economici".
"E, intanto che questa cultura si diffonde, noi stiamo iniziando a fare la nostra parte, e vogliamo farlo perché riteniamo che i manager possono recitare un ruolo importante per dare una spinta propulsiva a questi interventi di cambiamento del mondo del lavoro".
"Lo scenario che viene fuori dalla nostra ricerca - prosegue riferendosi all'indagine condotta da Manageritalia con AstraRicerche sul rapporto tra gli italiani e il lavoro, in occasione del Primo maggio - non vede tutto sommato l'Italia molto penalizzata. Ci sono equamente distribuiti tre grandi settori: i fautori del nuovo lavoro che avanza, i tiepidi e i contrari".
"Noi crediamo che con il nostro progetto - osserva - si possa migliorare notevolmente l'implementazione delle buone pratiche, quindi i fautori del lavoro che cambia, cercando di contaminare il maggior numero possibile di aziende, ma anche che si possa convincere gli indecisi a salire a bordo e pure i contrari".
"È necessario, infatti, rivoluzionare il mondo del lavoro - conclude Carella - con l'obiettivo di dare finalmente al nostro paese attraverso il lavoro un'opportunità di crescita per tutti i cittadini".