La fantasia della solidarietà non ha limiti. Nel gruppo Luxottica i lavoratori possono donare ai loro compagni che hanno particolari esigenze, come quelle di assistenza ai figli o ai famigliari, alcune ore dei loro permessi. Inserite in un fondo comune, queste ore verranno raddoppiate dall’azienda. Si chiama 'banca ore etica'. Lo prevede il contratto integrativo, sottoscritto a fine ottobre, ma che in questi giorni sarà ulteriormente migliorato. «Le ore donate potrebbero essere maggiori se il lavoratore sa a chi sono destinate. Quindi – anticipa
Nicola Brancher, sindacalista della Cisl – chiederemo all’azienda questa opportunità». Nei prossimi giorni, infatti, è in agenda un incontro fra il sindacato e Luxottica per aggiornare l’accordo contrattuale. Si partirà dalla staffetta generazionale. Il gruppo di Leonardo Dal Vecchio ha permesso, per primo, che i propri dipendenti vicini alla pensione (3 anni) o con problemi di salute (5 anni) possano chiedere il part time, a 4 ore, venendo sostituiti da giovani per le altre 4 ore, con i contributi pagati da Luxottica. Siccome questa novità è stata 'copiata' dal governo Renzi ed inserita nella Legge di stabilità, il sindacato invita l’azienda ad uno sforzo supplementare: aumentare il numero degli anni, magari a 5, per i prepensionandi, in modo da aumentare la platea dei candidati alla staffetta, oppure di pagare il part time in misura maggiorata, in modo da consentire agli anziani un reddito più alto. E a proposito di reddito, ecco un’altra richiesta salariale: portare il premio di produzione intorno ai 2500 euro, tra i più alti in Italia. «Stabilimento per stabilimento, contratteremo una cifra intorno ai 150 euro di aumento di questo premio – informa Brancher – sulla base dei risultati di ciascun stabilimento. Riteniamo, però, che considerata l’alta produttività del gruppo, in tutte le fabbriche ci sia la possibilità di avvicinarsi ai 2.500 euro e, in alcuni casi, di superare questo tetto». Il mercato degli occhiali è tutt’altro che in crisi e il colosso di Agordo avanza a vele spiegate, tanto che sta procedendo alle 600 assunzioni programmate ad ottobre e a implementare di investimenti i territori in cui opera. Oltre 3 milioni di euro nel reparto galvanica e centinaia di migliaia di euro al taglio lenti e nel confezionamento ad Agordo. «Da Agordo non si sposta niente – aveva assicurato recentemente il fondatore – come non si è spostato nulla dall’Italia visto che prima della crisi c’erano 8mila dipendenti e dopo più di 9mila». I nuovi investimenti interessano soprattutto il reparto galvanica.