venerdì 18 novembre 2022
Vertice al ministero per la raffineria che a dicembre rischia la chiusura per effetto delle sanzioni alla Russia sul petrolio. Doppia manifestazione a Roma e a Siracusa dei lavoratori
La manifestazione della Uil sotto la sede del ministero delle Imprese e del made in Italy

La manifestazione della Uil sotto la sede del ministero delle Imprese e del made in Italy - Ansa

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Sciopero generale, doppia manifestazione e un tavolo di confronto al ministero. Mobilitazione generale per salvare dalla crisi il polo petrolchimico di Siracusa. A preoccupare non è solo la vertenza Isab Lukoil, legata all’embargo del petrolio russo che scatterà a dicembre, ma anche il futuro di tutti gli insediamenti industriali e la complessa vicenda del depuratore Ias che serve le imprese del polo ed è sotto sequestro da parte della procura di Siracusa.

A Priolo hanno incrociato le braccia i diecimila lavoratori, mentre duemila persone sfilavano a Siracusa. Alla manifestazione organizzata da Cgil e Cisl Lukoil molti lavoratori si sono presentati in piazza con i propri figli. “Industriamoci insieme per costruire il futuro” lo slogan scelto, tanti i cartelli che facevano riferimento a precedenti illustri di Termini Imerese e Ilva di Taranto. In contemporanea Roma la Uil ha organizzato un altro presidio davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy dove si è svolto un tavolo di confronto tra convocato i vertici di Lukoil, sindacati ed enti locali per affrontare il dossier.

"Noi intendiamo proseguire tutte le strade a partire da un ulteriore confronto con il sistema bancario" su ulteriori garanzie della Sace ha assicurato il ministro Alfondo Urso. Non è esclusa la nazionalizzazione con "l'intervento diretto dello Stato". Un'altra strada è "confrontarsi in Europa per una eventuale proroga dell'embargo al petrolio come è stato concesso ad altri paesi" o un'acquisizione con l'uso del golden power per garanzie occupazionali.

Il tempo stringe perché a dicembre scatterà l'embargo al petrolio russo e per la guerra in Ucraina, le banche hanno messo "over compliance" la Isab che fa capo alla russa Lukoil, tagliando le linee di credito che consentivano all'azienda di comprare petrolio sul mercato internazionale.

"Auspichiamo che attraverso Sace il governo possa dare continuità lavorativa a tutto l'indotto" hanno sottolineato i lavoratori. Altrimenti "sarebbe una catastrofe, una bomba lavorativa e sociale per tutto il territorio. “Non è una vertenza territoriale o regionale ma è una vertenza che interessa l'intero Paese perché la raffineria di Lukoil soddisfa il 25% del fabbisogno del Paese di carburanti e prodotti raffinati" ha detto la segretaria generale di Uiltec-Uil, Daniela Piras, a margine del tavolo Isab Lukoil.

"L'obiettivo inderogabile - ha detto il presidente della Regione Renato Schifani - è la tutela dei posti di lavoro legati allo stabilimento e all'indotto, che la nostra Isola non può permettersi di perdere e noi faremo tutto il possibile per difenderli".“Eravamo la provincia che è riuscita ad attrarre società multinazionali arrivate da ogni parte del mondo ma non riusciamo più ad essere attrattivi” ha sottolineato il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona ricordando i 60 anni di industrializzazione della zona.

Non c'è tempo da perdere. Il 5 dicembre scatterà l'embargo al petrolio russo, l'unico che Lukoil al momento raffina dopo che le banche hanno interrotto le linee di credito che consentirebbero l’acquisto di greggio in altri Paesi. Questo malgrado Lukoil non sia colpita da sanzioni. Sul tavolo del Mimit la soluzione che consentirebbe di evitare l'immediato stop degli impianti della raffineria, seconda in Italia e quarta in Europa, per produzione e fatturato. Quella di garantire le linee di credito attraverso la Sace, la finanziaria controllata dal ministero dell'Economia. Sfumata la possibile vendita al fondo Usa Crossbridge Energy Partners, l'ipotesi cessione rimane in campo e Urso ha ribadito di volere far valere il golden power del governo per dire la propria su eventuali acquirenti.Isab Srl fa parte del gruppo austriaco Lukoil International, a sua volta controllato dalla russa Pao Lukoil. Gli impianti hanno una capacità di raffinazione annua di 10 milioni di tonnellate

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