sabato 21 febbraio 2015
Approvato il Ddl. Niente più notaio per la vendita di un box auto o per aprire una Srl. Saltano anche le misure su porti e taxi.
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Niente più notaio per la vendita di un box auto o per la costituzione di una Srl. Sconti sull’Rc auto se si è disposti a maggiori controlli sulla vettura. Portabilità dei fondi pensione e penali ridotte per chi cambia operatore telefonico. Infine, entrata delle società di capitale nel mondo delle professioni e multe recapitate non solo dalle Poste. Eccolo, in pillole, il ddl sulla concorrenza varato ieri dal governo, un provvedimento che punta, secondo il ministro proponente Federica Guidi, a «far calare tariffe e prezzi per i consumatori e aprire fette di mercato per nuove iniziative imprenditoriali». Il testo introduce diverse novità. Anche nel settore dell’energia. Dove il passaggio alla piena liberalizzazione del mercato, con il superamento delle tariffe elettriche e del gas a maggior tutela, è fissato tra quasi tre anni, il primo gennaio 2018. Tuttavia rispetto alle attese (e alle indicazioni dell’Antitrust) la nuova "lenzuolata" di liberalizzazioni si è ristretta parecchio. Tra pressioni delle lobby e tensioni politiche, nel passaggio in Consiglio dei ministri diverse misure sono scomparse. A partire dall’estensione della vendita dei farmaci con ricetta e a pagamento (fascia C) anche nelle parafarmacie e nei corner dei supermercati. Un’ipotesi di cui discute da anni. Alla fine il ministro della salute Beatrice Lorenzin e il Ncd hanno vinto il confronto con la responsabile dello Sviluppo Economico. La norma era contenuta ancora nell’ultima bozza del ddl arrivata in Consiglio dei ministri ma è stata cassata. Stop anche alle norme che puntavano a una maggiore trasparenza dei dati di bilancio e di performance delle strutture sanitarie accreditate e a un più libero accesso dei privati nella attività sanitarie non convenzionate. Stralciato in blocco il capitolo sulla concorrenzialità nei porti. Salta la liberalizzazione della vendita dei giornali e quella parziale dei libri. Nessun intervento, infine, su taxi e Ncc (noleggio con conducente), un settore tornato in questi mesi all’onore delle cronache per le polemiche che accompagnano lo sviluppo di Uber. Il ministro Guidi guarda comunque al bicchiere mezzo pieno e parla di un provvedimento «a lungo atteso e importante anche ai fini europei» che secondo l’Ocse può valere per l’Italia 2,6 punti di Pil in più in dieci anni.Per quanto riguarda le farmacie non cambia la distribuzione dei medicinali e nemmeno il numero dei punti vendita, ma il testo del governo introduce novità destinate in prospettiva a cambiare un settore tradizionalmente chiuso: salta il limite massimo delle quattro licenze per un unico soggetto e c’è il via libera all’ingresso nella proprietà alle società di capitale. Il ddl passa ora all’esame delle Camere. Dove è facile prevedere nuovi braccio di ferro.
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