Le storie di chi sceglie la soluzione della nuda proprietà iniziano tutte allo stesso modo, con la scelta di vendere la propria abitazione mantenendone l’usufrutto, e finiscono tutte allo stesso modo, quando l’operazione si conclude positivamente. Ma, tra il primo momento e l’atto finale, ogni storia si caratterizza in maniera diversa e diverse sono le motivazioni che spesso si nascondono dietro a questa decisione.
Nel caso di Luciana, la scelta di vendere la propria abitazione con la formula della nuda proprietà è stata dettata dalla volontà di aiutare le tre figlie. Siamo a Milano, quartiere Inganni, vicinissimo all’omonima fermata della metropolitana: un appartamento di oltre cento metri quadrati, completo di box, auto e cantina. «Abbiamo scelto questa formula perché io percepisco una certa pensione, la casa è molto bella ma con importanti spese di condominio. Le mie figlie non avrebbero avuto piacere che mi ritirassi in qualche struttura per i miei ultimi anni e allora abbiamo combinato vendendo la proprietà. Ora anche loro hanno una piccola liquidità: vivere a Milano costa e, visto che hanno tutte figli, ho pensato fosse la giusta decisione» spiega Luciana.
La vendita le ha fruttato 380mila euro: «Sono stata contenta della cifra ma dipende sempre da una serie di cose. Per ma ha prevalso il fatto di aver abitato in questa casa per cinquantatré anni: ormai ho ottantotto anni e spostarsi alla mia età non è facile, anche perché qui ho i ricordi di una vita». Luciana è originaria di Torino e lì ha abitato per la prima parte della sua vita, lavorando come impiegata: si è trasferita a Milano dopo essersi sposata.
La decisione di vendere la proprietà è maturata di recente, meno di un anno fa: in due mesi l’operazione si è conclusa. «Mi sono trovata benissimo con Casanuda.it, l’agenzia immobiliare che ha curato gli accordi. Abbiamo risolto la questione a marzo, dopo nemmeno due mesi di ricerca. La casa è stata comprata da una famiglia di Bologna, forse un investimento per i loro figli. È andata bene per entrambi perché abbiamo trovato la combinazione».
Quello che sottolinea più volte Luciana è il vantaggio di poter rimanere a casa sua, pur dando una mano alle figlie: «Dopo cinquantatré anni in questo appartamento, conosco a memoria la zona, i negozi, i vicini. Ho la metropolitana sotto casa e anche l’ospedale San Carlo, dovesse servirmi il pronto soccorso» conclude ridendo.
Chi ha preso la stessa decisione ma con una motivazione opposta è Gloria, che ha scelto la nuda proprietà spinta dalla voglia di viaggiare. «Io compio settant’anni a gennaio e nella mia testa ho sempre pensato che il giorno che sarei andata in pensione avrei voluto trascorrere una vecchiaia serena, anche dal punto di vista economico. Sapendo che la pensione sarebbe stata pessima, ho deciso di vendere la mia casa con la formula della nuda proprietà. Ora voglio dedicarmi a dei viaggi avventurosi, sto pensando di andare alle Cascate Vittoria».
La casa di Gloria si trova a Roma, nel quartiere Trieste, all’ultimo piano di un palazzo ottocentesco: ha una pianta di circa settanta metri quadrati e si trova in un vicolo chiuso e tranquillo. Al momento della vendita, l’abitazione è stata valutata la metà del suo valore: «Avevo chiesto 285mila euro e alla fine me ne hanno dati 280mila, quindi sono soddisfattissima della vendita» continua Gloria. Ex architetto («La mia è una pensione relativa perché continuo a lavorare, anche ad agosto mentre ero in ferie») con una grande passione per lo sport («Vado in palestra tutti i giorni»), Gloria ha acquistato la sua casa circa quarant’anni fa: «Alla soglia dei trent’anni ho deciso di aprire un mutuo così da avere un giorno una casa mia, una sicurezza. L’idea di venderla mi è venuta solo di recente. Prima pensavo di trasferirmi all’estero, di vivere una parte della mia vita qui a Roma e una parte al mare, dove ho casa, e sono tutte idee che ho ancora, ma così so di avere sempre un porto sicuro in cui tornare e dei soldi con cui godermi i prossimi anni».
L’operazione è stata molto semplice, anche dal punto di vista burocratico. «Lo consiglierei a chi, come me, non ha figli e quindi non ha qualcuno a cui lasciare la propria casa. Anche perché ogni tanto è giusto anche pensare a noi stessi. Così ho trovato la formula perfetta per non lasciare casa mia e trascorrere una vecchiaia tranquilla. Quando si è giovani non si ha mai tempo e il tempo, secondo me, è la cosa più preziosa che possiamo regalarci».