Ai tempi della comunicazione 2.0 ci sono mestieri che evolvono in fretta. Sta nell’abilità del singolo saper cogliere le potenzialità che riservano e farne un punto di forza, interpretare la direzione che le tendenze e i consumi stanno prendendo per poterne sfruttare i vantaggi. È questo il caso dei blogger, diventati un vero fenomeno negli ultimi anni. L’identikit del blogger di successo è presto detto: pagine web da milioni di click e migliaia se non milioni di follower su profili attivi sui principali social network – Facebook e Instagram in primis – che tengono aggiornati i "follower" sulle ultime novità nei settori più disparati. Sono oltre 156 milioni i blog in tutto il mondo, più di mezzo milione solo in Italia. Esistono blog di moda, cucina, viaggi, blog che dispensano consigli per neo mamme o per acquistare prodotti tecnologici. Ce n’è per tutti i gusti. Un fenomeno che non è passato inosservato alle aziende, che hanno iniziato a mettere gli occhi su questi nuovi professionisti del digitale, miniere di contatti capaci di arrivare con i loro post a una platea variegata. Così si vedono nelle pubblicità in televisione, dove sono testimonial, volti ufficiali, influencer o addirittura ambasciatori dei prodotti che promuovono. Ma perché piacciono così tanto? «Il grande bisogno di fiducia, oggi sempre più impellente per gli individui, può essere raccolto dal brand non solo attraverso una promessa di qualità dei prodotti, ma prima di tutto attraverso la ricerca di una relazione più diretta – spiega Maura Franchi, docente di Sociologia dei consumi all’Università di Parma –. In questo senso il blogger è "uno come noi", qualcuno che fa le stesse esperienze, fronteggia le stesse domande, sperimenta linee di risposta».Allora sempre più spesso le aziende si affidano ai blogger. Un esempio è Ilaria Mazzarotta, l’autrice del blog "Comfort Foodie", che si è trasformata da "consumatrice ideale" a volto del marchio Buitoni. Per questo gira video-ricette e sperimenta in prima persona i nuovi prodotti del brand, dando suggerimenti concreti alle consumatrici.