venerdì 20 dicembre 2013
È quanto emerge dalle tabelle contenute nella nota semestrale del ministero del Lavoro sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia.
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Gli italiani con meno di 30 anni che lavorano sono sempre meno (-286mila tra il secondo trimestre 2012 e lo stesso periodo del 2013) ma per i giovani il lavoro manuale continua ad avere scarsissimo appeal: è quanto emerge dalle tabelle contenute nella nota semestrale del ministero del Lavoro sul mercato del lavoro degli immigrati in Italia. Per ogni 100 italiani tra i 25 e i 29 anni che lavorano solo 5,8 fanno un lavoro manuale non qualificato a fronte dei 29,3 stranieri che lavorano nella stessa fascia di età. La percentuale cresce nel lavoro manuale specializzato (il 20,5%) ma resta inferiore agli stranieri (37,3%). Le posizioni sono invertite per le professioni intellettuali e tecniche con 32,6% italiani e 3,3% stranieri (sempre nella fascia tra i 25 e i 29 anni). Tra i 15 e i 19 anni fa lavoro manuale non specializzato l'11% degli italiani che lavorano (24,1% tra gli stranieri) mentre tra i 20 e i 24 anni fa lavoro manuale il 7,5% degli italiani che lavorano (31,2 tra gli stranieri)."La partecipazione dei giovani al lavoro manuale - afferma il direttore del settore immigrazione del ministero del Lavoro, Natale Forlani, è troppo bassa. C'è stata una svalutazione del lavoro manuale che non depone bene". In Germania, spiega il presidente di Italia Lavoro, Paolo Reboani, la percentuale deigiovani che fa lavoro manuale è a due cifre".  "Sappiamo che esiste uno squilibrio tra domanda e offerta - dice il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini - su alcune professioni che possono consentire anche redditi interessanti. Stiamo cercando di migliorare il funzionamento dei Centri per l'impiego".
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