La pausa caffè è fondamentale, imprescindibile per riprendere con più slancio la propria giornata professionale. Ne è convinta la stragrande maggioranza dei lavoratori italiani che hanno partecipato all’ultimo sondaggio di Openjobmetis. L’Agenzia per il Lavoro con sede centrale a Gallarate (Va) ha infatti chiesto ai propri lettori web se ritengono che la pausa al lavoro sia importante: ha risposto sì oltre l’80%.Gran parte degli oltre 1.000 votanti, ha quindi sottolineato l’importanza di staccare qualche minuto per riposare la mente e riordinare le idee, confermando così i risultati di numerosi studi condotti a tal proposito: tra i più rilevanti, ricordiamo l’indagine coordinata da
Lila Davachi del dipartimento di Psicologia della New York University che evidenzia come "tutte le piccole pause che si riescono a prendere nel corso dell'attività lavorativa o di studio, favoriscono l'apprendimento e la memorizzazione di ciò che si è appena incamerato nel cervello".Come dicevamo, l’83% dei votanti non ha dubbi e alla domanda "Far pausa sul lavoro: è importante?" risponde con un deciso sì, sottolineando come quanto sia ritemprante staccare, anche per pochi minuti, per poi riprendere con profitto il proprio lavoro.Il 50% riconosce il valore della pausa, ma per loro sono "sufficienti solo cinque minuti per un caffè".Tra i tanti votanti che riconoscono il "potere rigenerante" del break, il 25% è convinto che il valore della pausa "non è abbastanza riconosciuta dal datore di lavoro". L’8%, infine, ha manifestato un’esigenza ancor più forte, affermando che "sarebbe bello potersi distrarre con un’attività più ricreativa in uno spazio dedicato".C’è però anche un rilevante numero di votanti, il 17%, che non considera i momenti di relax fondamentali e produttivi. Per loro è quindi preferibile l’opzione "non perder tempo per concludere prima il mio lavoro".In definitiva, il sondaggio rivela quanto i lavoratori italiani, da Varese a Catania, apprezzino e riconoscano il valore delle pause nelle dinamiche della quotidiana vita professionale. Le donne costituiscono la parte più rappresentativa di votanti, oltre il 73% di un panel composto, per l’83%, da persone in possesso di un titolo di studio pari o superiore al diploma.