Studiare ripaga dei sacrifici. Secondo una ricerca di JobPricing, società di consulenza del personale, il titolo di studio fa la differenza nelle retribuzioni e nei percorsi di carriera.
Dal confronto tra le retribuzioni annue lorde (Ral) dei non laureati e dei laureati emerge che lo stipendio di questi ultimi è assai più elevato: 41.220 euro contro i 26.008 medi di chi non ha un titolo di studio universitario. Non solo, emerge in generale che più sono gli anni di studio (e il titolo acquisito) e maggiore è la retribuzione. Così pure la percentuale di quadri e dirigenti fra i laureati è più alta che nelle altre categorie di titolo di studio.
Interessante è anche la correlazione individuata tra università frequentata e livello di retribuzione nei primi 10 anni di carriera. Emerge che a pagare di più è la frequentazione, nell'ordine, di Università Bocconi (+20% rispetto alla media), Politecnico di Milano (+12%), Università Cattolica (+10%), Luiss Guido Carli (+7%).
JobPricing ha però calcolato anche quanto tempo occorre per ripagare l'investimento fatto nello studio tra tasse universitarie e mancati introiti da lavoro negli anni di frequentazione dei corsi. Ebbene, a seconda dell'università frequentata occorrono dai 12 ai 22 anni. Con l'aggiunta di un altro paio d'anni se gli studi sono stati svolti fuori sede.