In frenata la crisi delle edicole - Imagoeconomica
Le edicole hanno un futuro. E non solo per la vendita di giornali e periodici. « Dobbiamo smettere di pensarle come un residuo del passato – spiega Andrea Innocenti, presidente degli edicolanti di Confcommercio (Snag-Sindacato nazionale autonomo giornalai) –. Bisogna avvicinare i giovani alla lettura della stampa e assicurare un ricambio generazionale di lettori. Come Snag abbiamo sperimentato un progetto per portare i ragazzi in edicola assieme alle scuole e fargli conoscere le opportunità informative e formative della lettura dei giornali cartacei». Nonostante in dieci anni le copie vendute si siano quasi dimezzate (da oltre tre milioni a 1,5), i lettori continuano a esserci. Le edicole oggi in Italia sono circa 12mila e quasi la metà svolge ulteriori attività rispetto alla vendita di quotidiani e periodici che resta comunque prevalente. Tra il 2021 e il 2022 hanno registrato una contrazione del 3,5%, ma la tendenza negativa si è fortemente attenuata rispetto agli ultimi anni (-13,3% nel periodo 20182019 e -6,5% tra il 2020 e il 2021), anche grazie alle misure di sostegno al settore che hanno ridotto l’emorragia di imprese e che vanno, dunque, confermate e incrementate. Nel 2022 sono nate (o subentrate) quasi 500 nuove edicole e più di un quarto hanno come titolare un under 40, mentre le donne sono il 40% degli edicolanti. Tuttavia è forte il rischio desertificazione in molti comuni, soprattutto laddove è più fragile, esigua o addirittura inesistente la presenza di punti vendita: il 25% dei comuni italiani non ha un’edicola, mentre il 30% (circa 2.500 comuni) ha solo una rivendita. Più di un italiano su tre va in edicola ogni settimana con una spesa media di quasi dieci euro; di questi la maggior parte ha un punto vendita di fiducia (per l'81,8%) e facile da raggiungere (per l'89,3%), oltre la metà preferisce le edicole chiosco; maggiore praticità (per il 56,9%) e maggiore scelta (per il 21,9%) sono i motivi principali per l'acquisto dei giornali in edicola; quotidiani (per il 69,4%), riviste di giochi (44,2%), periodici specializzati (37,8%) e biglietti per i mezzi di trasporto (34,7%) sono gli articoli più acquistati; servizio per fotocopie (48,8%), biglietti per trasporti locali (44%) e ricariche telefoniche (43,7%) sono i principali prodotti diversi dalla stampa che si vorrebbero trovare sempre in edicola; oltre l'80% dei clienti sono interessati a servizi aggiuntivi come pagamenti di utenze o punti di ritiro pacchi; per la quasi totalità dei clienti (96,2%) le edicole rappresentano un presidio sociale e informativo; l'83% degli italiani ritiene importante l'informazione in edicola e per due clienti su tre la perdita del punto vendita di fiducia determinerebbe un minore accesso all'informazione. « Non è vero che il lettore non è più interessato ai giornali, ai prodotti editoriali – afferma il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti –. Ma il mondo è cambiato: ora la gente vuole le comodità, piuttosto che andare al cinema, per esempio, vede i film in casa. Non possiamo pretendere che un lettore faccia chilometri per andare a comprare il giornale, oltre a non essere comodo rischia di spendere di più per il carburante che per il costo del giornale. Bisogna digitalizzare e abbellire le edicole. La categoria deve fare sforzi sul terreno della capillarità e attrattività: la strategia per tutti nei confronti degli utenti deve seguire il motto: “ti veniamo a cercare”». Un progetto pilota arriva dalla Toscana e può essere esteso a tutta Italia. «Abbiamo iniziato a sperimentare Edicola Km 0 con successo – conclude Gabriella Giorgi, distributrice locale di Firenze –. Nei 400 punti vendita a noi collegati è possibile acquistare anche prodotti tipici locali».