Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea - Reuters
La Banca centrale europea ha alzato i tassi di altri 0,25 punti percentuali: il costo del denaro nella zona euro sale così al 3,75%, il livello più alto dall’ottobre del 2008. La decisione annunciata dopo la riunione del consiglio direttivo ha confermato quindi le attese, anche se qualcuno spingeva per un altro rialzo da 50 punti base, come d’altra parte la Bce aveva fatto nelle sue ultime tre riunioni, lo scorso dicembre, quindi a febbraio e infine a marzo.
Questo rialzo arriva il giorno dopo l’analogo aumento annunciato ieri dalla Federal Reserve (che ha portato i tassi al 5,25%). Non sarà l’ultimo, ha fatto capire la presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa parlando della riunione del Consiglio: «Come sempre c'è stata una varietà di opinioni, ma eravamo tutti d'accordo sul fatto che serviva un nuovo rialzo dei tassi e che non fermiamo: abbiamo altra strada da fare». La presidente ha anche confermato che qualcuno chiedeva una stretta maggiore mentre nessuno ha proposto di non alzare i tassi.
Il problema resta ovviamente l’inflazione, che ha rallentato a livello core (l’indicatore che esclude energia e alimentari è al 5,6%) ma invece ha accelerato leggermente come indice generale, passando ad aprile dal 6,9% al 7%. Le analisi della Bce mostrano che l’aumento dei tassi ha già provocato una brusca frenata del credito, sia alle imprese che alle famiglie. «Siamo consapevoli» dei problemi che sta avendo chi ha preso dei mutui, ha detto Lagarde, «le famiglie stanno soffrendo a causa dei rialzi e dei rimborsi, purtroppo non è qualcosa che possiamo alleviare perché il nostro compito è la stabilità dei prezzi e per ridurre l'inflazione c'è lo strumento dei tassi che dobbiamo usare».