La sede del centro di ricerca Italcementi inaugurata nel 2012 - ANSA
Un appello per evitare di veder finire in mano estera un'altra eccellenza nazionale e per far rimanere in Italia decine di occupati. Prosegue il pressing dei sindacati per evitare che il centro di ricerca Ilab di Italcementi lasci l'Italia per essere trasferito in Germania come sembra intenzionata a fare la proprietà tedesca. "Da qui nascono i brevetti per i cementi speciali del nuovo ponte di Genova e da sempre è un riferimento di eccellenza per il settore", fanno notare le organizzazioni sociali. I sindacati del comparto hanno chiesto ufficialmente ad Heidelberg, proprietario del gruppo italiano, di rivedere la sua scelta.
Le ultime iniziative sono state illustrate dalle segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil in una conferenza stampa via Zoom con collegamenti anche con il Kilometro rosso di Bergamo sede del gruppo, ricordando che non si tratta solo della salvaguardia dell'occupazione per "32 tecnici di alto profilo professionale", ma anche della conferma degli accordi del 2016 che riguardano 6 cementerie a ciclo completo, una per i prodotti speciali, e 6 centri di macinazione per un totale di circa 2.500 dipendenti.
I sindacati hanno inviato una lettera aperta all'amministratore delegato del Gruppo Heidelberg, Dominik Von Acthen, e hanno
sollecitato sul tema il presidente del Consiglio Conte e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli "a intervenire per mantenere in Italia oltre alle produzioni anche la punta di diamante rappresentata dalla ricerca su innovazione e sostenibilità". Ora attendono una riposta dall'azienda e dagli interlocutori politici, con diverse iniziative organizzate per gennaio a sostegno della vertenza.
HeidelbergCement, da parte sua, spiega che ha deciso di centralizzare la maggior parte delle attività di Ricerca nella sede centrale di Heidelberg, in Germania. La riorganizzazione delle attività di Innovazione e Ricerca di prodotto sarà concentrata a livello globale per meglio valorizzare le importanti competenze maturate a Bergamo, mettendole a disposizione di tutti gli oltre 50 Paesi che fanno parte del gruppo, aggiunge l'azienda, precisando che, a tale fine, ci sarà anche per diversi ricercatori italiani l'opportunità di fare parte di questo progetto.
Il processo di rilocalizzazione ad Heidelberg delle attività di ricerca, in ogni caso, "sarà definito nei suoi particolari nel corso del 2021 e saranno contestualmente messe in atto tutte le possibili soluzioni per i lavoratori che ne risultassero coinvolti".