Continua la crescita del sistema di istruzione e formazione professionale (Iefp): sono 328mila gli iscritti nell’annualità 2013-14, vale a dire 26mila in più rispetto all’annualità precedente (+8,7%). I percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, nati sperimentalmente nel 2003 e diventati ordinamentali nel 2011, rappresentano un canale alternativo alla scuola per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e per il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione dei giovani 14-17enni.I dati emergono dal Rapporto dell’Isfol sul Sistema di Istruzione e Formazione Professionale (Iefp), presentato a Roma, dal presidente dell'Isfol,
Pier Antonio Varesi e dal sottosegretario al Lavoro,
Luigi Bobba.Varesi ha sottolineato che il bilancio dell'Iefp è positivo "se si guarda al sistema nella sua tradizionale veste di attività di formazione rivolta ai giovani in uscita dal sistema scolastico e per il conseguimento dell'obbligo, ma soprattutto si tratta di un sistema che ha un grande potenziale in relazione alle ultime riforme varate dal governo, soprattutto l'apprendistato".I profili formati, in raccordo con le esigenze del mondo produttivo, rispondono alle esigenze delle aziende. E tra le preferenze dei giovani iscritti, la palma va all'operatore alla ristorazione (oltre 94mila iscritti). Segue a distanza la figura dell'operatore del benessere, con oltre 36mila iscritti. Ma come spiega Varesi "al Nord la gran parte dei corsi sono legati al settore industriale, mentre spostandosi verso il Sud si affermano quelli legati al settore dei servizi"."L'Iefp ha dimostrato sul campo un’alta capacità inclusiva – ha aggiunto Varesi– nel contrastare il fenomeno della dispersione formativa. Sempre più giovani, scarsamente motivati dalle metodologie scolastiche tradizionali, vedono in questi percorsi un’ottima occasione per acquisire una qualifica e un diploma professionale spendibili nel mercato del lavoro”.Nel 2013-14 i qualificati sono stati 75.604 (contro i 42.705 dell’annualità precedente). Per la prima volta i qualificati a scuola hanno superato quelli presso i Centri accreditati. Tale prevalenza è risultata assoluta al Sud e molto netta al Centro e in Sicilia, mentre rimangono prevalenti le Istituzioni formative al Nord.Il Rapporto dà conto anche degli esiti occupazionali dei giovani qualificati. Il 50% risulta occupato, il 23,5% disoccupato e il 18,6% in cerca di prima occupazione. I giovani in formazione risultano il 6,6%. Tra gli occupati la maggioranza riveste una posizione lavorativa da dipendente (85,6%), mentre l’8% è autonomo e il 6,4% ha un contratto atipico.Significativa anche la presenza degli stranieri. Gli iscritti di nazionalità straniera ammontano a 46.539 allievi nei primi tre anni e a 1.746 al IV anno. Il totale degli stranieri supera quindi, nei quattro anni, le 48mila unità, corrispondenti al 14,7% del totale.Gli allievi di origine straniera risultano più motivati rispetto ai compagni italiani e scelgono in maggior misura il percorso formativo in prima battuta e non a seguito di un insuccesso scolastico. Inoltre ottengono voti migliori e presentano più raramente bocciature.