mercoledì 13 novembre 2024
Quello farmaceutico ha evidenziato una aumento del 21,9%, mentre l'Ict ha segnato un +31,6%. In frenata invece l'aerospaziale
Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo

Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo - Archivio

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In crescita anche nel secondo trimestre 2024 l’export dei poli tecnologici laziali, che evidenziano un incremento del 10,6%. Nel dettaglio, il polo farmaceutico ha evidenziato una crescita del 21,9% mentre il polo Ict ha segnato un +31,6%. In frenata invece il polo aerospaziale. Nel complesso nella prima metà dell’anno le esportazioni dei poli laziali si sono posizionate su valori pari a 7,9 miliardi di euro, il 14,7% in più rispetto al corrispondente periodo del 2023.

Il polo farmaceutico laziale con un +21,9% nel secondo trimestre ha consolidato la crescita a doppia cifra già osservata nel primo trimestre, dopo un 2023 sotto tono. A trainare la performance sono stati soprattutto gli scambi con il Belgio (+22,6%), i Paesi Bassi (+56,3%) e gli Stati Uniti (+71,3%). In crescita anche gli scambi con Irlanda e Svizzera mentre registrano una flessione quelli verso la Germania, il Regno Unito e la Svezia. Nei primi 6 mesi dell’anno le esportazioni del polo farmaceutico del Lazio si sono posizionate su valori pari a 6,7 miliardi di euro, il 25,3% in più rispetto al corrispondente periodo del 2023 in un contesto caratterizzato da elevata eterogeneità: hanno infatti chiuso in territorio positivo la prima parte dell’anno anche il polo farmaceutico di Napoli e quello toscano, mentre si è osservato un calo dell’export nei cluster lombardo e catanese.

Anche per il polo Ict romano si conferma il trend positivo (+31,6%). A sostenere il rimbalzo hanno contribuito in particolare Regno Unito (+18,5%), Stati Uniti (+7,4%) e Germania (+55,8%). Ottime le performance registrate nei Paesi Bassi e negli Emirati Arabi Uniti. Nei primi sei mesi del 2024 le esportazioni dell’Ict romano si sono così posizionate su livelli pari a 585,4 milioni di euro, in aumento del 20,2% rispetto al 2023.

Dopo il calo registrato nel 2023 continua la contrazione per il polo dell’aerospazio che nei primi sei mesi di quest’anno ha visto una contrazione delle esportazioni pari a 431 milioni di euro posizionandosi su livelli pari a 625,3 milioni di euro. A condizionare negativamente la performance del polo ha contribuito soprattutto il calo delle vendite in Egitto, ma segnali negativi si sono osservati anche in Arabia Saudita, Corea e Cina.

Anche il distretto della Ceramica di Civita Castellana chiude il secondo trimestre di quest’anno con una lieve contrazione delle esportazioni (-1,4% tendenziale). Il risultato, sommato al calo già registrato nel primo trimestre dell’anno (-4,7%), porta a chiudere il semestre a circa 60 milioni di esportazioni, il 3% in meno rispetto alla prima metà del 2023. Sul distretto viterbese pesa soprattutto la contrazione degli scambi verso i due principali sbocchi: Germania e Francia, a cui si aggiunge il calo verso la Svizzera.

Mentre dopo un primo trimestre positivo, vira in territorio negativo l’export del distretto ortofrutticolo dell’Agro Pontino (-5,2% tendenziale nel secondo trimestre del 2024). Il risultato della prima metà del 2024 si ferma a circa 151 milioni di euro, in lieve contrazione (-0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche in questo caso pesa la contrazione degli scambi con la Germania (primo mercato di sbocco).

«Il contesto attuale vede una crescita moderata del nostro paese e una discreta tenuta dell’export che negli ultimi anni ha raggiunto valori record – sottolinea Roberto Gabrielli, responsabile della Direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo -. È questo il momento per cogliere le opportunità derivanti dagli investimenti, in particolare quelli legati alla transizione 5.0, una misura per la trasformazione digitale e la sostenibilità delle nostre imprese. Il nostro Gruppo tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa mette a disposizione 120 miliardi di euro a supporto degli investimenti delle imprese».

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