Via libera alla salvaguardia pensionistica per altri 55mila “esodati”. Atteso da mesi, è approdato in gazzetta ufficiale n. 17 del 21 gennaio 2013 il decreto 8 ottobre 2012 che disciplina le nuove ipotesi di salvaguardia consentendo ancora di andare in pensione in base ai vecchi requisiti (ante riforma Fornero). Il provvedimento fissa due appuntamenti: i lavoratori che hanno chiuso il proprio rapporto di lavoro dietro incentivi devono presentare un’apposita istanza entro il 21 maggio; per i lavoratori interessati a programmi di gestione di eccedenze di personale, invece, sono le imprese a dover comunicare entro il prossimo 20 febbraio al ministero del lavoro i nominativi dei soggetti interessati con le relative date di licenziamento.
Altri 55 mila graziatiIl decreto autorizza l’ingresso anticipato alla pensione, ossia in base ai requisiti previgenti all’ultima riforma Fornero, ad altri 55 mila lavoratori individuati, oltre che dalla riforma Fornero, dai decreti cosiddetti Milleproroghe e sulla Spending Review dello scorso anno, che si aggiungono al primo contingente di 66 mila di cui al decreto 1° giugno 2012. Queste le nuove ipotesi:a) lavoratori destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo degli ammortizzatori sociali, sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 (40 mila); a tali lavoratori si continua ad applicare la disciplina sull’indennità di mobilità in vigore dal 31 dicembre 2011, con particolare riguardo alla durata;b) lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 non erano a carico di fondi di solidarietà di settore, ma il cui diritto di accesso era previsto sulla base di accordi stipulati entro la predetta data, con permanenza a carico dei fondi fino all’età di 62 anni (1,6 mila);c) lavoratori autorizzati, prima del 4 dicembre 2011, alla prosecuzione volontaria dei contributi (7,4 mila);d) lavoratori che hanno risolto il rapporto entro il 31 dicembre 2011 in base ad accordi personali o in applicazione di accordi collettivi, senza avere avuto una successiva rioccupazione (6 mila).
Entro il 20 febbraioIn due delle precedenti ipotesi, il decreto prevede adempimenti per l’accesso alla salvaguardia. La prima ipotesi riguarda i lavoratori coinvolti in programmi di gestione di eccedenze; è previsto che le imprese devono comunicare, al ministero del lavoro:• entro il 20 febbraio (entro 30 giorni dalla pubblicazione in GU del decreto) l’elenco dei lavoratori licenziati entro il 31 dicembre 2012, indicando per ciascun lavoratore anche la data di licenziamento;• entro il 31 marzo di ciascun anno successivo al 2012 l’elenco nominativo dei lavoratori che saranno licenziati, in ciascun anno di riferimento, in base al programma di gestione delle eccedenze, indicando per ciascun lavoratore anche la data di licenziamento.
Entro il 21 maggioLa seconda ipotesi riguarda i lavoratori che hanno risolto il rapporto entro il 31 dicembre 2011 in base ad accordi personali o ad accordi collettivi, senza successiva rioccupazione. Tali soggetti sono tenuti a presentare istanza:• alla direzione territoriale del lavoro innanzi alla quale sono stati sottoscritti gli accordi privati;• alla direzione territoriale del lavoro competente in base alla residenza del lavoratore interessato in caso di cessazione del rapporto sulla base di accordi collettivi.In entrambi i casi le istanze vanno presentate entro il prossimo 21 maggio (entro 120 giorni dalla pubblicazione in GU del decreto).